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5. I discorsi di Himmler.
Pierre Vidal-Naquet cita tre brani di discorsi di Himmler che
dimostrerebbero la realtà del presunto sterminio ebraico:
a) Discorso di Posen del 6 ottobre 1943:
"Ci è stata posta la seguente domanda: che ne fate delle donne e dei bambini? Mi sono deciso, e anche in questo caso ho trovato una soluzione ovvia. Non mi sentivo il diritto di sterminare [per l'esattezza: estirpare, auszurotten] gli uomini, -- dite, se volete, di ucciderli o di farli uccidere, -- e di lasciar crescere i bambini che si sarebbero vendicati sui nostri bambini e sui nostri discendenti. E' stato necessario prendere la grave decisione di far sparire questo popolo dalla terra [dieses Volk von der Erde verschwinden zu lassen]" (p.13)
b) Discorso del 24 aprile 1943:
"L'antisemitismo è come lo spidocchiamento. Allontanare [entfernen] i pidocchi non è una questione di concezione del mondo. E' una questione di pulizia" (p.13)
c) Discorso del 16 dicembre 1943.
"Quando in un villaggio sono stato costretto a dare l'ordine di marciare contro i partigiani ed i commissari ebrei -- lo dico davanti a questo uditorio, e le mie parole sono ad esso esclusivamente destinate -- ho dato sistematicamente l'ordine di uccidere anche le donne e i bambini di questi partigiani e commissari" (p.22).
Himmler si riferisce ad uno sterminio in massa? Le cose non sono cosi semplici come vuol far sembrare Pierre Vidal-Naquet. Esistono infatti altri discorsi di Himmler nei quali la questione ebraica viene presentata in termini completamente diversi. Il 23 novembre 1942, a Bad Toelz, il Reichsfuehrer-SS dichiaro:
"Anche la questione ebraica in Europa è cambiata completamente. Il Fuehrer disse una volta in un discorso al Reichstag: Se l'ebraismo dovesse mai provocare una guerra per lo sterminio dei popoli ariani, non sarebbero sterminati i popoli ariani, ma l'ebraismo. L'Ebreo è evacuato dalla Germania, egli ora vive all'Est [lebt im Osten] e lavora alle nostre strade, ferrovie, ecc. Questo processo è stato attuato coerentemente, ma senza crudeltà". (178)
La prima citazione continua cosi:
"Per l'organizzazione che ha dovuto eseguire questo compito, è stato il più difficile che abbiamo avuto fino ad ora. Esso è stato eseguito [er ist durchgefuehrt worden] senza che -- credo di poter dire -- i nostri soldati e i nostri comandanti abbiano subito un danno nello spirito e nell'anima". (179)
Dunque il 6 ottobre 1943 il
popolo ebraico era già stato "fatto sparire dalla
terra"?
Pierre Vidal-Naquet commenta cosi la seconda citazione:
"In questo caso la metafora dei pidocchi dà a questo
"allontanamento" il suo vero significato. Si "allontana"
forse un pidocchio?" (p.13)
Questa interpretazione è invece smentita dai due editori
dei "discorsi segreti" di Himmler, che alla fine della
citazione aggiungono a mo' di commento:
"[Vedi al riguardo lo stralcio di un discorso di Himmler del 1943 sulla popolazione del Governatorato generale: ...Questi 16 milioni che in precedenza risultarono ancora aumentati dall'enorme numero di Ebrei che allora furono portati all'Est...]". (180)
Nella sua terza citazione, Pierre Vidal-Naquet ha dimenticato -- senza dubbio in perfetta buona fede -- di menzionare le righe iniziali del discorso.
"Tantissimi Ebrei furono portati all'Est. In questo furioso sviluppo si sono compiuti movimenti di popolazioni che noi nella storia indichiamo con grandi nomi". (181)
-- senza con cio togliere nulla
al significato terribile delle parole di Himmler relative alla
guerra partigiana.
7. SEI ARGOMENTI CONTRO LO STERMINIO EBRAICO AD AUSCHWITZ.
1. I crematori di Birkenau.
I crematori II e III di Birkenau, come ha rilevato Jean-Claude
Pressac, furono progettati e costruiti senza camere a gas
omicide ed avevano originariamente una "vocazione sanitaria"
(182) -- il che è un fatto certo --, mentre i crematori
IV e V, pur essendo stati progettati senza camere a gas omicide,
avevano comunque una funzione criminale, in quanto erano collegati
ai Bunker 1 e 2 -- il che è una ipotesi non solo
indimostrata, ma anche insensata, perché la Zentralbauleitung
di Auschwitz avrebbe destinato 30 camere di cremazione alla funzione
igienico--sanitaria dei crematori e soltanto 16 alla loro funzione
criminale; ma questo presupposto di una mortalità naturale
di gran lunga maggiore della mortalità causata da uno sterminio
in massa è, appunto, insensato.
Secondo Pressac, la Zentralbauleitung di Auschwitz, nel
novembre 1942 decise di trasferire la presunta attività
sterminatrice dei Bunker nei crematori, (184) che furono
conseguentemente trasformati in strumenti di sterminio installando
una camera a gas omicida nei rispettivi Leichenkeller 1. Ma anche
questa ipotesi di Pressac è insensata, perché dopo
la presunta trasformazione in senso criminale dei crematori II
e III -- gli impianti di sterminio più importanti di Birkenau
-- le loro sale forni avevano ancora lo stesso numero di forni
che era stato previsto per la mortalità naturale dei detenuti
immatricolati, e i ventilatori dei loro Leichenkeller 1
avevano ancora la stessa portata che era stata prevista per normali
camere mortuarie. Ma allora in che cosa consiste la trasformazione
criminale di questi crematori?
Secondo il preventivo di costo della Topf del 4 novembre 1941
relativo all'impianto di ventilazione per il futuro crematorio
II, per il Leichenkeller 1 era prevista una disaerazione
(Entlueftung) di 4.800 m3/h di aria, per il Leichenkeller 2
una disaerazione di 10.000 m3/h. (185) Le fatture della Topf relative
agli impianti di ventilazione che furono installati nei crematori
II e III -- la fattura n.171 del 22 febbraio 1943 (186) (crematorio
II) e n.729 (crematorio III) del 27 maggio 1943 (187) indicano,
per i due locali summenzionati, ventilatori esattamente della
stessa portata, che equivale rispettivamente a circa 9,5 e 11
ricambi di aria all'ora. Da cio risulta che la presunta camera
a gas omicida (Leichenkeller 1) era meno ventilata del
presunto spogliatoio (Leichenkeller 2)!
Nell'opera classica sulla cremazione dell'ing. Wilhelm Heepke
si legge che per le camere mortuarie si dovevano prevedere, in
caso di intenso utilizzo, fino a 10 ricambi d'aria all'ora (188)
: percio l'impianto di ventilazione del Leichenkeller 1
dei crematori II e III fu progettato e costruito per una normale
camera mortuaria.
2. I forni crematori di Birkenau.
L'ing. Rudolf Jakobskoetter, parlando, nel 1941, dei forni Topf
con riscaldo elettrico del crematorio di Erfurt, dice che il secondo
forno era riuscito ad eseguire 3.000 cremazioni, mentre normalmente
la durata della muratura refrattaria dei forni era di 2.000 cremazioni.
(189) Pero il forno Topf a due muffole di Gusen resistette solo
a circa 3.200 cremazioni, ( 190) dopo di che fu necessario smantellarlo
e sostituire la sua muratura refrattaria. (191) Ma anche supponendo
che fossero stati usati fino al limite estremo di 3.000 cremazioni
per muffola, i forni di Birkenau avrebbero potuto cremare al massimo
138.000 cadaveri; la cremazione del milione di cadaveri supposto
dagli storici ufficiali avrebbe richiesto sette sostituzioni della
muratura refrattaria di tutti i forni, ma negli archivi della
Zentralbauleitung conservati a Mosca non esiste traccia
neppure di una sola sostituzione della muratura refrattaria di
un solo forno.
3. Il consumo di coke nel 1943.
Dal 1 marzo al 25 ottobre 1943 ai crematori di Auschwitz--Birkenau
furono fornite complessivamente 641,5 tonnellate di coke. (193)
In questo periodo si registrarono circa 27.300 decessi (194) tra
i detenuti immatricolati; secondo il Kalendarium di Auschwitz
nello stesso periodo furono gasate circa 118.300 persone non immatricolate,
sicché il numero totale dei morti sarebbe di circa 145.600.
Semplificando i calcoli, per i detenuti immatricolati, il consumo
medio di coke risulta dunque di (641.500 : 27.300 =) 23,5 kg di
coke, che è adeguato al consumo medio dei forni di Auschwitz--Birkenau:
circa 18 kg; (195) il consumo minimo teorico è dunque di
(27.300 x 18 =) 491.400 kg di coke, percio per i presunti gasati
resterebbero (641.500 -- 491.400 =) 150.100 kg di coke, che rappresentano
una disponibilità di (150.100 : 118.300 =) 1,3 kg di coke
per ogni cadavere. Cio significa che, nel periodo summenzionato,
i crematori di Auschwitz--Birkenau hanno cremato soltanto i cadaveri
dei detenuti immatricolati.
4. Le fotografie aeree del 1944.
Il 31 maggio 1944, aerei americani che sorvolavano il complesso
di Auschwitz scattarono, tra le altre, due fotografie nelle quali
appare il campo di Birkenau. (196)
Dal 15 al 28 maggio 1944 184.049 Ebrei ungheresi furono deportati
in 58 treni ad Auschwitz, (197)dove giunsero entro il giorno 31.
Di questi deportati, secondo la percentuale di sterminio addotta
da Pressac (2/3), (198) circa 122.700 sarebbero stati gasati e
cremati, in un periodo massimo di 15 giorni, in media 8.180 al
giorno, tutti i giorni. La cifra massima di deportati si ebbe
tra il 25 e il 28 maggio -- 45.179 persone (199) in 14 treni --
dei quali, all'arrivo ad Auschwitz -- dopo due o tre giorni di
viaggio -- sarebbero stati gasati e cremati un giorno circa 10.700,
(200) un giorno, ugualmente, circa 10.700 e un giorno circa 8.600.
(201) Il 31 maggio arrivarono almeno 3 treni con circa 9050 persone,
di cui sarebbero state gasate e cremate il giorno stesso circa
6.000. Per eliminare i corpi delle vittime di questo immane sterminio,
il campo di Birkenau -- secondo i due testimoni oculari
per eccellenza, Filip Mueller e Miklos Nyiszli, entrambi sedicenti
membri del Sonderkommando dei crematori -- sarebbero state
scavate, nel cortile del crematorio V 5 fosse di cremazione
di m 40--50 x 8 -- superficie totale media 1.800 m2 -- nell'area
del Bunker 2/V 2 fosse di cremazione di m 50 x 6,
(203) superficie totale 600 m2 -- complessivamente 7 fosse di
cremazione con superficie totale di 2.400 m2. Inoltre Filip Mueller,
nel cortile del crematorio V, ha visto una piattaforma di cemento
di m 60 x 15 -- superficie 900 m2 -- per frantumare i residui
delle cremazioni. (204)
Sorvolo sulle stridenti contraddizioni -- ma Pierre Vidal-Naquet
le chiamerebbe eufemisticamente inesattezze irrilevanti -- delle
dichiarazioni di questi due testimoni fondamentali -- relative
agli stessi luoghi e allo stesso periodo: per Filip Mueller il
Bunker 2/V aveva quattro camere a gas e nei pressi di esso
si trovavano quattro fosse di cremazione, (205) per Miklos Nyiszli
non aveva camere a gas, ma semplici spogliatoi, perché
gli Ebrei non venivano gasati, ma fucilati davanti alle fosse,
che, come si è detto, non erano quattro, ma due; (206)
infine, per questo testimone, le cinque fosse di cremazione e
la piattaforma di cemento del cortile del crematorio V non esistevano
affatto: come si vede, si tratta proprio di inesattezze irrilevanti!
Queste due testimonianze sono in contraddizione non solo fra di
loro, ma anche con la realtà. Le due fotografie summenzionate
non mostrano infatti il minimo indizio di questo immane sterminio.
Nessuna traccia della piattaforma di cemento di Filip MueIler,
i camini dei crematori non fumano e l'unica nuvoletta di fumo
che vi appare si innalza da una zona rettangolare di circa 40--50
m2 nel cortile nord del crematorio V. Dato che i tre crematori
allora in funzione avevano una capacità massima di cremazione
di 900 cadaveri al giorno (207) e che nell'impianto all'aperto
-- sul quale ritornero nel capitolo IV -- si potevano bruciare
una cinquantina di cadaveri al giorno, in 15 giorni a Birkenau
si sarebbero potuti cremare, in cifra tonda, circa 15.000 cadaveri:
ma allora come sarebbero stati eliminati i circa 108.000 restanti?
5. Lo sterminio degli inabili al lavoro.
Pierre Vidal-Naquet riferisce la tesi ufficiale secondo la quale
ad Auschwitz venivano immatricolati soltanto i deportati abili
al lavoro, mentre gli inabili, soprattutto i vecchi e i bambini,
venivano gasati immediatamente senza essere registrati (p.41).
Serge Klarsfeld considera abili al lavoro i deportati ad Auschwitz
che avevano un'età compresa tra i 17 e 47 anni. (208)
Tuttavia negli Sterbebuecher (registri dei decessi) di
Auschwitz figurano i certificati di morte di un gran numero di
deportati inabili al lavoro:
2.586 bambini fino a 10 anni,
8.648 bambini e ragazzi da 11 a 20 anni,
9.428 vecchi da 50 anni in su, inclusi 372 da 71 a 80 anni e 54
da 81 a 90 anni, (209)
in pratica i detenuti inabili al lavoro regolarmente registrati
sono quasi un terzo del totale dei detenuti che figurano negli
Sterbebuecher (68.751).
6. Il campo ospedale di Birkenau.
Deborah Lipstadt, esponendo le prove di Pressac, (210)
scrive:
"I negatori sostennero anche che Birkenau era destinato a servire da campo di quarantena e campo ospedale, non da campo di morte. Essi basarono il loro argomento su un disegno architettonico dell'aprile 1943, che conteneva i piani di una baracca per prigionieri malati, dell'ospedale dei prigionieri e del campo di quarantena. Perché, essi chiedono, i nazisti avrebbero costruito un campo sanitario solo a poche centinaia di metri dalle camere a gas dove le persone venivano gasate su vasta scala? Tutto cio, asseriscono, mostra che Birkenau non fu costruito come luogo di omicidio e di annientamento. Ma esiste un altro disegno ufficiale di un piano generale di Birkenau completato approssimativamente un anno dopo. Il primo gruppo di piani, completato nell'aprile 1943, descriveva un campo che avrebbe ospitato 16.600 prigionieri. Il disegno dell'anno dopo mostra un campo che ospitava 60.000 prigionieri e conteneva meno della metà delle baracche dei piani dell'anno precedente. Le baracche esistenti ospitavano il quadruplo delle persone indicate dal disegno originario. Qualunque insinuazione che questo fosse un luogo sanitario è contraddetta da queste condizioni". (211)
Jean-Claude Pressac, commentando la pianta 2521 del 4 giugno 1943 (non dell'aprile 1943), ammette che
"c'è incompatibilità nella creazione di un campo sanitario a poche centinaia di metri dai quattro crematori dove, secondo la storia ufficiale, si sterminavano delle persone su vasta scala"
e che l'argomentazione revisionista
"sembra logica e non è facile da parare. I disegni esistono e, cio che più conta, provengono dall'Ufficio economico e amministrativo delle SS a Berlino, sicché non si tratta di una iniziativa umanitaria locale". (212)
Dunque questa pianta dimostrerebbe
che Birkenau non era un campo di sterminio se non fosse, a suo
dire, smentita dalla pianta 3764 del 23 marzo 1944, nella quale
il BA (Bauabschnitt: settore di costruzioni) III
di Birkenau è previsto non più per 16.600 ma per
60.000 occupanti.
In realtà, come risulta dai documenti di Mosca, che Pressac
ha dimenticato di citare, nel BAIII di Birkenau , a partire
dall'inizio del 1943, fu progettato un campo ospedale per i detenuti
(Haeftlingslazarett) che doveva comprendere, tra l'altro,
111 baracche per malati normali (Krankenbaracken), la cui
costruzione comincio il 15 marzo 1943, (213) e 12 baracche per
malati gravi (fuer Schwerkranke), la cui costruzione inizio
il 15 luglio 1943. (214)Nel 1944 il progetto era ancora in atto:
fino al 25 maggio erano state costruite 37 baracche per malati
normali, mentre le baracche per malati gravi furono costruite
tutte nel corso dell'anno.
Dunque l'ammissione di Pressac resta perfettamente valida:
"c'è incompatibilità nella creazione di un campo sanitario a poche centinaia di metri dai quattro crematori dove, secondo la storia ufficiale, si sterminavano delle persone su vasta scala".
In risposta a queste critiche storico-tecniche, un elzevirista del giornale olandese Intermediair, Michel Korzec, non ha trovato di meglio che ridurre drasticamente il numero dei gasati nei campi di sterminio, pur mantenendo la cifra di cinque milioni di Ebrei morti:
"Van die viif miljoen
is misschien zevenhonderdduizend of achtonderdduizend vergast
[di questi cinque milioni sono stati gasati probabilmente settecento
o ottocentomila]". (215)
NOTE
(178) Bradley F.Smith, Agnes F.Peterson (Hrsg.), Heinrich Himmler.
Geheimreden 1933 bis 1945 und andere Ansprachen. Propylaeen
Verlag, Frankfurt/Main 1974, p.200.
(179) Ibidem, pp.169 -170.
(180) Ibidem, p.201. Il discorso fu tenuto a Weimar il
16 dicembre 1943.
(181) Ibidem, p.201.
(182) Jean-Claude Pressac, Le macchine dello sterminio. Auschwitz
1941-1945, op.cit., pp. 60, 64, 74.
(183) Ibidem, pp. 60, 62, 64.
(184) Ibidem, p.76.
(185) TCIDK, 502-1-327, pp.152-153 e 156.
(186) TCIDK, 502-1-327, p.25 e 25a.
(187) TCIDK, 502-1--27, p.16 e 16a.
(188) Wilhelm Heepke, Die Leichenverbrennungs-Anstalten (die
Krematorien). Verlag von Carl Marhold, Halle a.S., 1905, p.104.
(189) Rudolf Jakobskoetter, "Die Entwicklung der elektrischen
Einaescherung bis zu dem neuen elektrisch beheizten Heisslufteinaescherungsofen
in Erfurt", in: Gesundheits-Ingenieur, 64.Jg., Heft
43, 1941, p.583.
(190) Il forno crematorio di Gusen entro in funzione il 29 gennaio
1941. Dal febbraio all'ottobre 1941 nel campo di Gusen morirono
3.179 detenuti. H.Marsalek, Die Geschichte des Konzentrationslager
Mauthausen. Dokumentation. oesterreichische Lagergemeinschaft
Mauthausen, Wien 1980, p.156.
(191) Bescheinigung ueber besondere Berechnung geleistete Tagelohn-Arbeiten,
12 ottobre-9 novembre 1941, Bundesarchiv Koblenz, NS4 Ma/54.
(192) Nonostante i rilevanti ribassi proposti da Pressac, il numero
ufficiale delle vittime di Auschwitz resta di almeno 1.100.000:
Franciszek Piper, in: Anatomy of the Auschwitz Death Camp,
op. cit., p.71. Secondo i calcoli di Pressac, i cadaveri cremati
all'aperto sarebbero circa 100.000.
(193) APMO, D-Au-I-4, segregator 22, 22a.
(194)E' in corso un accertamento della cifra esatta sulla base
degli Sterbebuecher di Auschwitz . La cifra di 27.300,
che avevo calcolata in Auschwitz: Fine di una leggenda (op.cit.,
p.28) sulla base dei documenti allora disponibili, non dovrebbe
avere un margine di errore superiore al 10%..
(195) Consumo medio dei forni crematori di Auschwitz-Birkenau
per cadaveri mediamente magri con i forni in equilibrio termico:"
Die Krematoriumsoefen von Auschwitz-Birkenau", in: Grundlagen
zur Zeitgeschichte, op.cit., pp.298-299.
(196) National Archives, Washington, D.C., Mission 60 PRS/462
60 SQ, can D 1508,Exposure 3055 e 3056.
(197) T-1319.
(198) Jean-Claude Pressac, Les crématoires d'Auschwitz.
La machinerie du meurtre de masse. CNRS Editions, Paris 1993,
p.147.(Nell'edizione italiana il testo è stato mutato).
(199) 138.870 fino al giorno 25 [NG--5608]: 184.049 fino al giorno
28 [T-1319]: 184.049 - 138.870 = 45.179.
(200) 1 2/3 degli occupanti di 5 treni, circa 16.100 persone.
(201) I 2/3 degli occupanti di 4 treni, circa 12.900 persone.
(202) Filip Mueller, Sonderbehandlung, op. cit., p.207
e 211.
(203) Miklos Nyiszli, Medico ad Auschwitz. Longanesi, Milano
1977, pp.73-75. (La traduzione di questo passo e di quelli citati
successivamente è conforme al testo originale ungherese).
(204) Filip Mueller, Sonderbehandlung, op.cit., p.212.
(205) Ibidem, pp.211-212.
(206) Miklos Nyiszli, Medico ad Auschwiz, op.cit., p.73.
(207) Die Krematoriumsoefen von Auschwitz-Birkenau, op.cit.,
p.304.
(208) Serge Klarsfeld, Le mémorial de la déportation
des Juifs de France. Edité et publié par Beate
et Serge Klarsfeld, Paris 1978, p. 12 (numerazione mia).
(209) Sterbebuecher von Auschwitz, op. cit., vol.1, p.248.
(210) Vedi infra, cap. 3, paragrafo 2.
(211) Deborah Lipstadt, Denying the Holocaust. The Growing
Assault on Truth and Memory. A Plume Book, New York 1994,
p.229.
(212) Jean-Claude Pressac, Auschwitz: Technique and Operation
of the Gas Chambers, op.cit., p.512.
(213) TCIDK, 502-2-110, p.1b.
(214) TCIDK, 502-10-110, p.38b
(215) Michel Korzec, "De mythe van de efficiente massamoord",
in: Intermediair, 15 dicembre 1995. Fotocopia dell' articolo
in: V.H.O. Nieuwsbrief , n.1. 1996. pp.17-19.
++++++++++++++++++++++++
precedente I
Estratto
del libro: Carlo Mattogno, Olocausto: Dilettanti allo sbaraglio,
Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt, Till Bastian,
Florent Brayard et alii contro il revisionismo storico, Padova,
Edizioni di Ar (via Fallopio, 83), 1996, 322 p.
Distribuzione: Libreria Ar, largo Dogana Regia, Salerno. (40 000 Lire)
La compra de questo libro de la Libreria Ar e fortamente consigliata. Vede il website della libreria Ar.
L'indirizzo elettonico (URL) di questo documento è: <http://aaargh-international.org/ital/archimatto/CMDi1D.html>