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C'è da chiedersi se egli abbia mai letto questi scritti.
La cosa che più colpisce in essi è una stonatura
radicale che appare in tutti indistintamente: questi documenti
sarebbero stati redatti da membri del Sonderkommando per
la storia, per informare il mondo degli orrori della "fabbrica
della morte" di Birkenau; ora, che cosa contengono questi
documenti? Piante dei crematori e delle camere a gas? Descrizione
della struttura e del funzionamento delle camere a gas? Descrizione
della struttura e del funzionamento dei forni crematori? Liste
numeriche dei barattoli di Zyklon B usati per le gasazioni? Liste
dei convogli di Ebrei gasati? Liste numeriche delle persone gasate?
Liste numeriche dei cadaveri cremati? Liste nominative dei membri
del Sonderkommando? Liste nominative del personale SS dei
crematori?
Niente di tutto questo. Le informazioni sulle camere a gas e le
gasazioni sono in essi talmente scarne e vaghe che non solo non
apportano conoscenze nuove al riguardo, ma, senza le conoscenze
già acquisite sulle presunte gasazioni omicide, risulterebbero
addirittura incomprensibili: per fare un esempio, nei manoscritti
non viene mai nominato né lo Zyklon B né l'acido
cianidrico! Inoltre in essi non viene neppure detto esplicitamente
che le presunte camere a gas omicide -- che sono chiamate genericamente
"bunker" -- si trovavano all'interno dei crematori!
Nei manoscritti del Sonderkommando la storia dello sterminio
appare come uno sfondo sbiadito davanti al quale sfilano i racconti
edificanti di una puerile haggadah olocaustica. Come esempio
adduco qualche perla letteraria.
Alla fine del 1943 un gruppo di Polacchi e un gruppo di Ebrei
olandesi furono condotti al "bunker" per essere gasati;
prima di morire, i Polacchi cantarono l'inno nazionale, gli Ebrei
la Hatikva, poi i due gruppi insieme intonarono l' Internazionale!
(126)
Alla fine del 1943 giunsero ad Auschwitz dei bambini destinati
alla gasazione. Durante la svestizione (non è specificato
dove) un bambino di sette anni rimbrotto cosi un uomo del Sonderkommando:
"Ma anche tu sei ebreo! Come puoi gasare dei bambini? Per restare in vita? La vita tra questa banda di assassini ti è più cara della morte di tante vittime?"! (127)
Un'ultima perla.
"Inizio del 1943. Il bunker era pieno fino a scoppiare. Un bimbetto era rimasto fuori. Un Unterscharfuehrer gli si avvicino per abbatterlo con il suo manganello. Il sangue colo da tutte le parti. Improvvisamente il bimbetto, disteso esanime, si alzo e si immobilizzo, contemplando pacatamente con i suoi occhi di fanciullo il suo assassino. La SS scoppio in una risata ignobile, estrasse la pistola e l'abbatté"! (128)
Non mancano neppure le menzogne spudorate. Per esempio, nella lettera firmata Zalman Gradowski e datata 6 settembre 1944 si legge:
"Davanti ai miei occhi periscono attualmente decine di migliaia di Ebrei della Cecoslovacchia", (129)
ma, secondo il Kalendarium di Auschwitz, l'ultimo trasporto dalla Cecoslovacchia prima del 6 settembre 1944 era arrivato il 7 ottobre 1943! Ecco un'altra chicca:
"Un colpo sulla testa e si cade morti stecchiti. Questa è, in generale, la vita del campo. Ogni giorno, migliaia di detenuti abbattuti, senza alcuna esagerazione, veramente migliaia e spesso giustiziati proprio per mano di altri detenuti". (130)
Dunque le vittime dei manganelli
dei capo erano di gran lunga più numerose di quelle delle
camere a gas!
Il manoscritto firmato Zalman Lewental parla inoltre della cremazione
di "un mezzo milione di Ebrei ungheresi", (131) circa
80.000 più di quelli che giunsero ad Auschwitz! (132)
L'evacuazione del campo nell'autunno del 1944 è considerata
nello stesso manoscritto sinonimo di massacro:
"Inoltre, non si nascondeva che la fase di liquidazione del campo era cominciata, col trasporto quotidiano di trasporti di Ebrei per ferrovia, non lontano da qui, per massacrarli, come ne avemmo le prove controllate, irrefutabili". (133)
C'era forse un altro campo
di sterminio vicino a Birkenau?
La descrizione della rivolta del Sonderkommando è
in contraddizione con la versione ufficiale (essa stessa creata
sulla base di versioni contraddittorie); Ber Mark riconosce questo
fatto, ma cerca di minimizzarlo scrivendo che essa "per certi
dettagli, differisce da quella che abbiamo dato nel capitolo precedente"
(134).
Nello scritto Sadismo. Nel 1940--1941 relativo a Belzec si legge:
"Più tardi, quando i Tedeschi furono penetrati profondamente in Russia, vennero costruite nella foresta otto grandi baracche nelle quali si installarono tavoli e panche; là gli Ebrei di Lublino, di Lemberg e di altre circoscrizioni furono ammassati e folgorati". (135)
Naturalmente tutte le informazioni
furono fornite dai soliti testimoni oculari che, non si
sa come né perché, invece di essere a loro volta
"folgorati" a Belzec, erano diventati membri del Sonderkommando
dei crematori di Birkenau! (136)
C'è bisogno di ricordare che gli altri impostori menzionati
sopra hanno collocato questa storiella nel 1942? Questo impostore
ha dunque commesso anche un errore cronologico incomprensibile,
visto che egli scriveva nel 1943-1944. (137)
Nella nota datata 26 novembre 1944 si legge:
"Il 14 ottobre 1944 è iniziata la demolizione delle
pareti del crematorio 3". (138)
Ma questo crematorio (il crematorio IV secondo la denominazione
usuale) era stato distrutto nella rivolta del Sonderkommando!
(139)
Nel manoscritto firmato Zalman Lewental si rileva che "la
costruzione dei crematori 3 e 4" (= IV e V) segno una nuova
tappa nella vita degli uomini del Sonderkommando (140)
(dopo le presunte gasazioni nelle due casette chiamate dopo la
guerra Bunker 1 e 2), come se fossero stati i primi crematori
ad entrare in funzione. (141)
In conclusione, i manoscritti del Sonderkommando non solo
non dimostrano nulla, ma hanno essi stessi bisogno di dimostrazione.
Prima di passare ad un altro argomento, voglio citare due documenti
che ho rinvenuto a Mosca sulla brutalità dei detenuti che
rivestivano incarichi di comando, la quale, si racconta, era non
solo tollerata, ma addirittura incoraggiata dalle SS. Come si
è visto, secondo il manoscritto firmato Zalman Lewental,
questi detenuti uccidevano ogni giorno migliaia di loro
confratelli.
Si tratta di due comunicazioni dell' SS-Standortarzt allo
Schutzhaftlagerfuehrer di Auschwitz. La prima, datata 30
giugno 1943, concerne i maltrattamenti inflitti da un Blockaelteste
al detenuto Jaroslaus Murka (Z 4684); la seconda, datata 6 luglio
1943, riguarda il detenuto Richard Jedrzejkiewicz (115385), anch'egli
picchiato da un Blockaelteste. Entrambe le comunicazioni furono
redatte su informazione del Lagerarzt al ricovero dei suddetti
detenuti all'Haeftlingskrankenbau (ospedale dei detenuti)
ed entrambi si concludono con questa formula:
"Der SS-Standortarzt Auschwitz bittet um Untersuchung und Bestrafung der Schuldigen [L'SS-Standortarzt di Auschwitz prega di indagare e di punire il colpevole]." (142)
Il riferimento dell'intestazione mostra che esistevano atti specifici di cui questi documenti facevano parte, sicché essi rientravano nella prassi ordinaria del campo.
3. Il diario del dott.Kremer.
Riguardo a questo documento, Pierre Vidal-Naquet dichiara:
"Il diario di Johan Paul Kremer, medico delle SS, che esercito a Auschwitz dal 30 agosto al 18 novembre 1942, non è certo "l'argomento supremo dei sostenitori della realtà delle camere a gas" (come sostengono gli editori di Faurisson); ma è un documento importante, diretto, autentico, su quel periodo relativamente antico della storia dello sterminio ad Auschwitz" (p.109).
Tuttavia, per Pierre Vidal-Naquet
questo documento è tanto importante che gli dedica ben
sette pagine del suo libro, giungendo alle seguenti conclusioni:
1. Non c'è un solo passo nel Diario in cui Kremer
parli del tifo in rapporto alle "azioni speciali".
2. Non si capisce perché il tifo dovrebbe coincidere obbligatoriamente
con degli arrivi dall'esterno (c'era allora un epidemia di tifo
in Olanda?).
3. Non si capisce perché un'esecuzione, scena banale per
Kremer, assuma ad un tratto, a proposito di un'azione speciale,
un carattere tragico.
4. Che Auschwitz sia stato il Lager der Vernichtung non
ha alcun rapporto con le epidemie di tifo. In realtà, Faurisson,
cosi ansioso dell'esattezza in materia di traduzione, non si è
accorto che Kremer non usa, per il tifo, il verbo vernichten;
scrive il 3 ottobre:"A Auschwitz, strade intere sono abbattute
dal tifo" (In Auschwitz liegen ganze Strassenzuege an
Typhus darnieder). La differenza del verbo (darniederliegen
invece di vernichten) è significativa, e Faurisson
s'è lasciato ingannare dalla traduzione dell'editore polacco.
Infine, argomento che ricordo per mostrare come Faurisson legge
i testi, è falso che Kremer abbia avuto il tifo e che quella
che chiama la malattia di Auschwitz sia il tifo. Le indicazioni
date nel Diario il 3 settembre, il 4 settembre e il 14
settembre mostrano con perfetta chiarezza che la malattia di Auschwitz
è una diarrea con una febbre moderata (37,8 il 14 settembre).
Kremer è stato, di fatto, vaccinato contro due forme di
tifo: esantematico e addominale. L'interpretazione di Faurisson
non è dunque accettabile, e con essa viene distrutta la
spiegazione della mortalità di Auschwitz dovuta al tifo,
cara a quei revisionisti che, come Butz, volevano tuttavia ammettere
che ad Auschwitz si moriva molto. Bisogna tornare alle notizie
fornite dagli archivi del campo ed alle confessioni di Kremer,
e cioè al fatto che le "azioni speciali" corrispondevano
agli arrivi dei convogli dei deportati (di regola debitamente
registrati negli archivi del campo) , che i deportati non immatricolati
nel campo erano gassati nei bunker di Birkenau (piccole
case situate nella foresta), che malati del campo (specialmente
i malati di tifo) e "musulmani" e "musulmane"
erano anch'essi gassati, e che accadevano talvolta, come avvenne
il 18 ottobre, con quelle tre olandesi "giovani e in buona
salute" che "non volevano entrare nella camera a gas
e che piangevano per conservare la vita" e che furono fucilate,
scene che turbavano l'ordine SS.
Quando Kremer parla del campo di sterminio, non fa, è vero,
riferimento ad un concetto giuridico--amministrativo, che non
figura, anche questo è vero, sulle tavole ufficiali del
Terzo Reich, parlava semplicemente di quel che vedeva.
Sul piano che gli è caro, quello dell'esattezza filologica,
della traduzione corretta, l'interpretazione di Faurisson è
un controsenso; sul piano della morale intellettuale e della probità
scientifica, è un falso" (pp.47-48).
La conclusione di Pierre Vidal-Naquet è dunque che le undici
Sonderaktionen [azioni speciali] menzionate dal dott. Kremer
nel suo diario sono delle gasazioni omicide.
Le annotazioni del diario del dott. Kremer non possono essere
chiarite semplicemente su base filologica, ma richiedono il necessario
inquadramento storico.
Su questo tragico periodo della storia del campo di Auschwitz,
Danuta Czech scrive:
"Già verso la fine di marzo esso [il tifo esantematico] si manifesto nel campo maschile BIb di Birkenau, recentemente creato, e in maggio si notarono parecchi casi nel campo principale. L'epidemia di tifo esantematico abbraccio il KL Auschwitz nel mese di luglio del 1942. [...]. Poiché l'epidemia continuava a propagarsi, Hoess fu costretto a ordinare il blocco totale del campo (vollstaendige Lagersperre) (143) [...]. L'epidemia di tifo esantematico porto via un grandissimo numero di prigionieri (la cifra esatta non è nota). Soltanto nel luglio 1942, nel campo principale e nella sua succursale di Birkenau, morirono 3.779 prigionieri maschi. Dunque la loro mortalità giornaliera era di circa 122 persone. Probabilmente essa non era minore presso le prigioniere". (144)
Gli Sterbebuecher di Auschwitz,
che sono da poco tempo a disposizione degli studiosi, rivelano
tutto l'orrore di questo periodo: nei mesi più tragici
-- agosto e settembre -- morirono oltre 10.000 detenuti, con una
media di quasi 280 decessi al giorno per la prima quindicina di
settembre. (145)
In questa tragica situazione, è davvero tanto strano che,
il 2 settembre, il dott. Kremer abbia definito il campo di Auschwitz
Lager der Vernichtung (campo dell'annientamento)? (146)
Forse che il tifo esantematico non annientava i detenuti
a causa della ragione filologica addotta da Pierre Vidal-Naquet?
E' vero che "non c'è un solo passo del Diario
in cui Kremer parli del tifo in rapporto con le 'azioni speciali'
", ma è anche vero che non c'è un solo passo
in cui Kremer parli delle gasazioni omicide in rapporto ad esse,
come Pierre Vidal-Naquet ammette esplicitamente:
"A Auschwitz, Kremer si esprime in un linguaggio semi--cifrato, quello che dominava nel campo in seno all'amministrazione SS. Non parla di gassazioni, ma di "azioni speciali" (p.109)
.Ma, obietta Pierre Vidal-Naquet, al processo della guarnigione del campo di Auschwitz il dott. Kremer ha ammesso che Sonderaktion significava gasazione omicida. E' vero, ma che cosa ci si poteva aspettare da un processo i cui giudici, nella motivazione della sentenza, hanno osato scrivere:
"La produttività delle camere a gas di Oswiecim [Auschwitz] giunse a 60.000 [sessantamila] gasati al giorno. L'assorbimento dei forni crematori era molto inferiore. Solo dopo lo scavo delle fosse si ottennero in media 18.000 cadaveri cremati al giorno". (147)
Con cio rispondo anche all'ironia
di Pierre Vidal-Naquet riguardo al "carattere staliniano
della Polonia del 1945" (p.143).
Ma veniamo alla "confessione" del dott. Kremer. Il 18
luglio 1947, interrogato dal giudice istruttore Jan Sehn, il dott.
Kremer rese una deposizione che fu trascritta in polacco, (148)
indi questo testo gli fu tradotto in tedesco ed egli lo approvo
apponendovi la sua firma. (149) In questa deposizione egli dichiaro
che Sonderaktion significava gasazione e che queste gasazioni
avvenivano "in piccole casette situate fuori del campo nel
bosco. Le SS le chiamavano nel loro gergo Bunker". (150)
Non voglio entrare qui in una discussione troppo complessa nella
quale dovrei "bruciare" alcuni importanti documenti
che ho rinvenuto a Mosca -- per il signor Pierre Vidal-Naquet
non ne vale proprio la pena! -- percio mi limito a qualche osservazione
sommaria:
1. Non esiste nessun documento tedesco sui Bunker
1 e 2, sebbene negli archivi di Mosca (152) vi siano decine di
migliaia di documenti su ogni costruzione del campo, dai crematori
alle stalle.
2. I rapporti del movimento di resistenza di Auschwitz su questi
Bunker, redatti durante la guerra, sono in totale contrasto
con la versione attuale. In questi documenti non vengono mai menzionati
né il termine Bunker -- cosa alquanto singolare,
se è vero che esso apparteneva al gergo delle SS -- né
il termine Zyklon B.
Nel primo di questi rapporti -- una "Lettera scritta dal
campo di Oswiecim" in data 29 agosto 1942, si legge:
"Le più terribili sono le esecuzioni in massa mediante gas in camere costruite appositamente a questo scopo. Ce ne sono due e possono contenere 1.200 persone. Vi sono installati bagni con docce, dalle quali, purtroppo, invece dell'acqua esce gas (zamiast wody wydobywa sie gaz). [...]. La morte subentra per soffocamento (przez uduszenie), perché il sangue prorompe dal naso e dalla bocca". (153)
Un rapporto relativo al periodo 26 agosto-10 settembre 1942 dichiara:
"Si decise percio di costruire 5 nuove camere a Brzezinka [Birkenau], che dista 7 km dal campo. Queste camere sono 5 edifici (5 budynkow) senza finestre, con porte doppie fissate con bulloni e con installazioni di introduzione del gas e di ventilazione; ogni edificio è previsto per 700 persone". (154)
Secondo la versione ufficiale
attuale, le casette trasformate in camere a gas erano due e non
cinque; esse erano prive di installazioni di ventilazione e anche
di introduzione del gas, a meno che la finestrella di introduzione
dello Zyklon B possa definirsi una "installazione" (instalacja);
nelle presunte camere a gas non esistevano bagni con docce, né
il gas usciva dalle docce -- fantasia cara a molta memorialistica
dell'immediato dopoguerra -- ma si sviluppava dallo Zyklon B versato
nei locali; infine, le vittime morivano per avvelenamento da acido
cianidrico, non già per soffocamento causato dal sangue.
(155)
Cio che è importante rilevare, è il fatto che i
rapporti del movimento di resistenza di Auschwitz, essendo i due
Bunker situati in luoghi isolati al di fuori del campo,
si dovevano basare necessariamente su testimoni oculari,
che non potevano essere che i membri del Sonderkommando,
su quegli stessi testimoni le cui dichiarazioni -- rese dopo la
fine della guerra -- gli storici ufficiali hanno assunto come
base per costruire la storia dei Bunker. Anche in questo
caso, dunque, se non si vuole affermare che questi testimoni hanno
mentito nel 1942, bisogna concludere che anche la storia dei Bunker
è stata creata dal movimento di resistenza del campo. Nel
dopoguerra alcuni sedicenti testimoni oculari hanno aggiunto a
questa storia il termine Bunker e il riferimento allo Zyklon
B, redigendo rapporti che, per il resto, sono tutti in contraddizione
reciproca su tutti i punti essenziali. (156)
3. Se la storia delle gasazioni omicide nei Bunker fosse
vera, come si spiegherebbe il fatto che durante la loro attività
le SS liberarono numerosi detenuti dal campo? Dal 1° maggio
al 15 luglio 1942 furono infatti rilasciati 436 detenuti. (157)
A quale scopo? Per far conoscere al mondo il "terribile segreto"
di Auschwitz?
4. In un solo caso (annotazione del 12 ottobre) il dott. Kremer
menziona il termine Bunker :"Cio nonostante ho assistito,
di notte, ancora ad un'azione speciale su persone provenienti
dall'Olanda (1.600 persone). Scene spaventose davanti all'ultimo
bunker! Era la decima azione speciale" (p.45). Questo
Bunker è uno dei due presunti Bunker-camere
a gas omicide di cui si è parlato? Se fosse cosi, che cosa
significherebbe -- sul piano dell'esattezza filologica tanto cara
a Pierre Vidal-Naquet -- "ultimo Bunker"? Le
casette ribattezzate Bunker erano solo due e, per di più,
distavano in linea d'aria l'una dall'altra circa 650 metri: che
senso ha dunque parlare di "ultimo Bunker"?
5. L'annotazione del 18 ottobre 1942 parla di "graessliche
Szenen bei drei Frauen, die ums nackte Ueberleben flehen"
(158) [scene terribili con tre donne che piangevano soltanto per
la semplice sopravvivenza]. Se si accetta la spiegazione fornita
dal dott. Kremer al processo della guarnigione del campo, che
cioè "tre donne dell'Olanda non volevano entrare nella
camera a gas (do komory gazowej) (159) e furono percio
fucilate sul posto", (160) bisognerebbe credere che, dei
1.594 Ebrei olandesi presuntamente gasati il 18 ottobre 1942,
(161) 3 non vollero entrare nella camera a gas, mentre gli altri
1.591 vi entrarono senza battere ciglio, senza lamentarsi e senza
piangere! Cio sarebbe ancor più sorprendente in quanto
il più grande dei due Bunker aveva una superficie
utile di circa 105 metri quadrati, (162) sicché questa
gente avrebbe dovuto accalcarsi nelle camere a gas con una densità
di 15 persone per metro quadrato! Ma, secondo il dottor Kremer,
questi 1.591 Ebrei entrarono tranquillamente nelle camere a gas
come bestie al macello, tranne tre donne! E' veramente troppo.
Aggiungo che, dal punto di vista puramente filologico, dall'annotazione
del Diario del dott. Kremer non si puo neppure desumere
con certezza che queste donne siano state uccise: la minaccia
di morte è certa, la morte lo è molto meno. Del
resto questa minaccia -- ed eventualmente anche la morte -- poteva
anche provenire da una grave infrazione alla disciplina del campo.
(163)
Per concludere questo argomento, il Diario del dott. Kremer
dimostra la realtà di una sterminio ad Auschwitz mediante
camere a gas soltanto se si presuppone che ad Auschwitz fosse
in atto un sterminio mediante camere a gas, ossia soltanto sulla
base di una petitio principii.
Per quanto riguarda il significato del termine Sonderaktion, in
questa sede, per confutare le affermazioni di Pierre Vidal-Naquet
è sufficiente aver dimostrato che esso non è necessariamente
sinonimo di sterminio in camere a gas, come del resto ha rilevato
anche Jean-Claude Pressac:
"Uno sciopero spontaneo sarebbe iniziato il 17 [dicembre 1942], determinando l'intervento della Gestapo del campo (la Sezione politica) per sedare quel moto, intervento che ricevette la designazione di "operazione speciale per ragioni di sicurezza" (Sonderaktion aus Sicherheitsgruenden). I civili sarebbero stati sottoposti dalle SS politiche a degli interrogatori, per sapere che cosa avesse provocato il loro rifiuto al lavoro". (164)
Il documento cui si riferisce
Pressac parla di "eine Sonderaktion der Gestapo bei saemtlichen
Zivilarbeiten" ["un'azione speciale della Gestapo
in relazione a tutti gli operai civili"].
Da parte mia, qui mi limito a menzionare la lettera del capo della
Zentralbauleitung di Auschwitz, SS-Sturmbannfuehrer
Bischoff, in data 14 maggio 1943, all'SS-WVHA, con oggetto Durchfuehrung
der Sonderaktion -- Materialbeschaffung (esecuzione dell'azione
speciale -- fornitura del materiale), nella quale, "zwecks
Durchfuehrung der befohlenen Sonderaktion" ["per
eseguire l'azione speciale ordinata"], Bischoff chiede complessivamente
18.216,87 metri di tubi di vario tipo per l'impianto di depurazione
delle acque e per l'impianto per lo sfruttamento del gas di fogna
(Faulgas). Il documento fu registrato nella rubrica Sonderaktion
KGL. (166) Pierre Vidal-Naquet oserà dire che questi
documenti si riferiscono a gasazioni omicide?
4. La Sonderbehandlung.
Pierre Vidal-Naquet scrive a questo riguardo:
"Ecco, ad esempio, un telegramma indirizzato da Auschwitz all'amministrazione economica centrale del campo a Oranienburg, dell' 8 marzo 1943. Il documento enumera diversi convogli; come ad esempio questo: "Trasporto da Breslau, arrivato il 5.3.43. Totale: 1.405 ebrei. Messi al lavoro 406 uomini (officina Buna) e 190 donne. Sono stati sottoposti al trattamento speciale (sonderbehandelt wurden) 125 uomini e 684 donne e bambini". L'addizione è esatta. Chi oserà dire che queste persone sono state condotte in un campo di riposo? "(pp.40-41).
A favore della sua interpretazione, Pierre Vidal-Naquet cita un altro documento:
"Ad esempio, conosciamo la statistica redatta il 18 ottobre 1944 nel campo femminile di Birkenau, che annovera come altrettante "partenze", che diminuivano gli effettivi del campo, morte naturale, transito e "trattamento speciale" -- espressione quest'ultima che, come fu decifrato in seguito, indicava l'esecuzione nelle camere a gas( (p.82).
Entrambi i documenti appaiono
in un'opera polacca in cui sono riportate delle semplici trascrizioni.
(167)
Cominciamo dal secondo documento. Come ho già rilevato,
la presunta identità tra "trattamento speciale"
ed "esecuzione nelle camere a gas" non è una
decifrazione, ma una mera interpretazione. (168)
Circa l'esattezza di questa interpretazione, rilevo ancora che
esistono altri documenti di questo genere che recano una data
posteriore a quella della (presunta) fine delle gasazioni omicide.
(169) Allora come si gasava dopo la fine delle gasazioni?
Uno di questi documenti, datato 26 novembre 1944, si trova esattamente
nella stessa pagina di quello del 18 ottobre (170) menzionato
da Pierre Vidal-Naquet, (171) che ovviamente si è guardato
bene dal citarlo, onde evitare che anche il lettore si ponga questa
domanda elementare. Un altro nobile esempio di probità
intellettuale.
Se dunque la sigla S.B. significa morte, perché
non si potrebbe riferire, ad esempio, a detenuti giustiziati per
sentenza della sezione politica del campo?
Ma essa si riferisce necessariamente alla morte? Perché
non potrebbe riferirsi al trasferimento di detenuti ebrei deportati
ad Auschwitz nel quadro delle evacuazioni ordinate da Berlino
che avevano conseguentemente una figura giuridica diversa rispetto
agli altri detenuti? Nella sezione VII del rapporto Korherr, dedicata
agli Ebrei nei campi di concentramento, si legge in effetti: "Nicht
enthalten sind die im Zuege der Evakuierungsaktion in den Konzentrationslager
Auschwitz und Lublin untergebrachten Juden" ["non
sono compresi gli Ebrei alloggiati nei campi di concentramento
di Auschwitz e di Lublino nel quadro dell'azione di evacuazione"].
(172)
Con cio passo al primo documento. Senza entrare troppo nei dettagli,
mi limito a citare il piano di costruzione di Auschwitz del 28
ottobre 1942 in cui è menzionato un impianto di disinfestazione
(Entwesungsanlage) di 1.000 m2 "fuer Sonderbehandlung"
dotato di "impianto di riscaldamento, docce e impianto di
disinfezione" (Heiz-, Brause- u. Desinfektionsanlage)
, e un altro Entwesungsanlage, più piccolo (262,84
m 2 ) destinato alla truppa di guardia (fuer die Wachtruppe)
(173) : chi oserà dire che questo impianto serviva per
lo sterminio dei deportati?
Eccoci giunti alla domanda cruciale che pone Pierre Vidal-Naquet
-- l'unica domanda seria del suo libro --:
"Ma nessuno ci ha mai spiegato perché dei bambini dovevano arrivare fin là, e nessuno ci ha mai detto che cosa ne era di quei bambini.
L'incapacità assoluta in cui si trovano i "revisionisti" di dirci dove andavano coloro che non venivano registrati al campo e il cui nome figura tuttavia nelle liste dei convogli è la prova del carattere menzognero delle loro affermazioni" (p.41).
Come ho accennato sopra in
riferimento al rapporto Korherr, le deportazioni ad Auschwitz
rientravano nel programma di evacuazione degli Ebrei dall'Europa,
che coinvolgeva tutti gli Ebrei, e cio spiega perché anche
i bambini dovevano arrivare in tale campo.
Dove andavano quelli che non venivano registrati? Se esistessero
documenti che dessero una risposta chiara e netta a questa domanda,
il revisionismo non esisterebbe; inversamente, il revisionismo
esiste proprio perché non esistono documenti che diano
una risposta chiara e netta a questa domanda.
I documenti di Auschwitz, del resto, sono stati sequestrati dai
Sovietici, non certo dai revisionisti, e se i Sovietici vi avessero
trovato le prove documentarie che non vi era stato alcuno sterminio,
le avrebbero rese note al mondo per scagionare dall'imputazione
più grave gli odiati "banditi fascisti hitleriani"?
Domanda retorica. Con cio non voglio lanciare insinuazioni infondate.
Tutt'altro. Le SS hanno lasciato ad Auschwitz, tra gli altri documenti,
gli archivi completi della Zentralbauleitung, l'ufficio centrale
delle costruzioni che aveva progettato e costruito l'intero campo
-- compresi i crematori con le presunte camere a gas omicide --,
e 49 Sterbebuecher (registri dei decessi), che documentano
la morte di 67.283 detenuti, la morte dei quali, anche se essi,
in massima parte, non sono stati uccisi direttamente, rappresenta
nondimeno un crimine gravissimo.
Da altre fonti si sa che almeno 121.000 detenuti furono trasferiti
da Auschwitz in altri campi prima dell'evacuazione generale del
campo (174) -- evidentemente per divulgare adeguatamente il "terribile
segreto" di Auschwitz! -- ma non si conosce un solo documento
ferroviario che menzioni la partenza da Auschwitz di un convoglio
di detenuti trasferiti in un altro campo: le due opere più
importanti dedicate alla questione dei trasporti ferroviari dei
deportati (175) presentano documenti relativi a trasporti di deportati
ad Auschwitz, ma nessun documento di treni pieni di detenuti in
partenza da Auschwitz.
Perché non esistono documenti ferroviari sul trasporto
di questi 121.000 detenuti? Non si puo certo pensare che le SS
abbiano distrutto i documenti che le discolpavano lasciando tranquillamente
ai Sovietici quelli che le incolpavano.
Cio premesso, la risposta alla domanda di Pierre Vidal-Naquet
è fornita da Steffen Werner, il quale sostiene, con l'appoggio
di parecchi documenti, che la soluzione finale della questione
ebraica consisteva nel trasferimento degli Ebrei nella parte orientale
della Rutenia Bianca. (176)
Da parte mia, menziono un altro documento il quale dimostra che
Auschwitz non era la destinazione finale dei trasporti ebraici
che vi furono inviati.
Nel suo resoconto del convegno sulle "questioni ebraiche"
che si tenne il 28 agosto 1942 presso il Reichssicherheitshauptamt,
l'SS Untersturmfuehrer Ahnert, rappresentante di Eichmann
a Parigi, dopo aver riferito i problemi discussi, tra cui l'intensificazione
delle deportazioni ebraiche nel mese di ottobre (già dalla
metà di settembre la Reichsbahn avrebbe messo a
disposizione un trasporto al giorno) e la richiesta del comandante
di Auschwitz che i deportati portassero con sé coperte,
scarpe e gavette, riferisce:
"L' SS-Obersturmbannfuehrer Eichmann chiese di effettuare subito l'acquisto delle baracche ordinate dal comandante della Polizia di Sicurezza a L'Aia. Il campo deve essere costruito in Russia. Il trasporto delle baracche puo essere attuato in modo che da ogni treno da trasporto vengano trasportate 3-5 baracche". (177)
Se i deportati abili al lavoro venivano immatricolati ad Auschwitz e gli inabili vi venivano gasati, a chi era destinato questo campo in Russia?
NOTE
(126) Ber Mark, Des voix
dans la nuit, op. cit., p.247.
(127) Ibidem, p.250.
(128) Ibidem, p.250.
(129) Ibidem, p.242.
(130) Ibidem, p.279.
(131) Ibidem, p.289.
(132) Secondo Pressac, ad Auschwitz furono deportati 240.000 Ebrei
ungheresi, di cui furono gasati 160.000. Le macchine dello
sterminio. Auschwitz 1941-1945. Feltrinelli, Milano 1994,
p.171.
(133) Ber Mark, Des voix dans la nuit, op.cit., p.291.
(134) Ibidem, p.186.
(135) Ibidem, p.253.
(136) Ibidem, p.253.
(137) Ibidem, p.252, nota 1.
(138) Ibidem, p.255.
(139) Kalendarium der Ereignisse im Konzentrationslager Auschwitz-Birkenau,
op.cit., p.900.
(140) Ber Mark , Des voix dans la nuit, op.cit., pp.278--279.
(141) Secondo il Kalendarium der Ereignisse im Konzentrationslager
Auschwitz-Birkenau, il primo crematorio che entro in funzione
fu il IV (22 marzo 1943), seguito subito dopo dal II (31 marzo):
op.cit., p.447 e 455.
(142) Tsentr Chranenija Istoriko-dokumental'nich Kollektsii
[d'ora in avanti: TCIDK], 501-1-68, p.63 e 70.
(143) Cio avvenne il 23 luglio 1942.
(144) Danuta Czech, Le rôle du camp d'hôpital pour
les hommes au KL Auschwitz II, in: Contribution à
l'histoire du KL Auschwitz. Edition du Musée d'Etat
à Oswiecim, 1978, pp.29-33.
(145) Sterbebuecher von Auschwitz. K.G.Saur, Munchen, New
Providence, London, Paris 1995, vol.I, p.236.
(146) Dal 1° al 7 settembre morirono 1497 detenuti, in media
213 al giorno. Ibidem.
(147) Prokuratura Najwyzszego Tribunalu Narodowego w Warszawie.
Akt Oskarzenia. Warszawa 1949, p.75.
(148) Pierre Vidal-Naquet, credendo che la deposizione sia in
tedesco, rimanda ad un'opera in tedesco edita dal Museo di Auschwitz
in cui qualche stralcio della deposizione del dott.Kremer è
stato semplicemente tradotto dal polacco in tedesco (p.148, nota
102).
(149) Archiwum Panstwowego Muzeum w Oswiecimimiu [d'ora in avanti:
APMO], Dpr.-ZOd/59, p.21.
(150) Ibidem, p.18.
(151) Della questione mi occupo in modo organico nello studio
-- in preparazione -- Auschwitz: le camere a gas.
(152) Mi riferisco agli archivi di via Viborskaja.
(153) Zeszyty Oswiecimskie, Numer Specjalny (I), Wydawnictwo
Panstwowego Muzeum w Oswiecimiu, 1968, p.43.
(154) Ibidem, p.48.
(155) Yisrael Gutman and Michael Berenbaum Editors, Anatomy
of the Auschwitz Death Camp. Indiana University Press, Bloomington
and Indianapolis, 1994, pp.161-164; Nationalsozialistiche Massentoetungen
durch Giftgas. Eine Dokumentation. Herausgegeben von Eugen
Kogon, Hermann Langbein, Adalbert Rueckerl u.a. S.Fischer Verlag,
Frankfurt am Main, 1983, pp.206-212.
(156) Anche questo tema viene trattato esaurientemente nel mio
studio già citato Auschwitz: le camere a gas.
(157) Danuta Czech, Kalendarium der Ereignisse im Konzentrationslager
Auschwitz-Birkenau, op. cit., pp.205-249.
(158) KL Auschwitz in den Augen der SS. Hoess, Broad, Kremer.
Herausgegeben vom Staatlichen Auschwitz-Museum. Oswiecim 1973,
p.226.
(159) Nella deposizione del 18 luglio 1947 il dott. Kremer parla
sempre di camera a gas, al singolare, ma, secondo la storiografia
ufficiale, il Bunker 1 aveva 2 camere a gas, il Bunker
2 ne aveva invece 4.
Anatomy of the Auschwitz Death Camp, op.cit., p.161.
(160) APMO, Dpr.-ZOd/59, p.21.
(161) Danuta Czech, Kalendarium der Ereignisse im Konzentrationslager
Auschwitz-Birkenau 1939-1945, op.cit., p.321.
(162) Anatomy of the Auschwitz Death Camp, op.cit. p.178.
(163) Ovviamente dal punto di vista delle SS.
(164) J.C.Pressac, Le macchine dello sterminio. Auschwitz 1941-1945,
op. cit., p.73.
(165) APMO, BW 30/27, p.49: telescritto segreto di Bischoff del
18 dicembre 1942.
(166) TCIDK, 502-1-83, pp.315-316.
(167) Dokumenty i Materialy. Tom I. Obozy. Pracowal Mgr
N.Blumental, Lodz 1946.
(168) Aggiungo che nessuno dei due documenti menziona la parola
Sonderbehandlung, bensi la sigla S.B. la quale, a sua volta, viene
interpretata come Sonderbehandlung.
(169) Secondo Pierre Vidal-Naquet, "alla fine dell'ottobre
1944" (p.15); secondo il Kalendarium der Ereignisse im
Konzentrationslager Auschwitz-Birkenau, il 2 novembre 1944
(op.cit., p.921).
(170) Dokumenty i materialy, op.cit., p. 118.
(171) Altri documenti si trovano nella raccolta Staerkemeldung
(D-AuII-3a/FL) dell'archivio del Museo di Stato di Auschwitz.
(172) NO-5194, p.11.
(173) Vojensky historicky archiv, Praga. Fotocopia in: Florian
Freund, Betrand Perz, Karl Stuhlpfaffer, "Der Bau des Vernichtungslagers
Auschwitz-Birkenau". Zeitgeschichte, Heft 5/6, maggio-giugno
1993, p.207.
(174) Franciszek Piper ("Estimating the Number of Deportees
to and Victims of the Auschwitz-Birkenau Camp", in: Yad
Vashem Studies, XXI, Jerusalem 1991, p.92) indica la cifra
totale di 188.000 deportati, che comprende pero anche i circa
67.000 detenuti che si trovavano ancora ad Auschwitz il 17 gennaio
1945.
(175) Raul Hilberg, Sonderzuege nach Auschwitz, Dumjahn,
Mainz 1981; Heiner Lichtenstein, Mit der Reichsbahn in den
Tod. Massentransporte in den Holocaust. Bund-Verlag, Koeln
1985.
(176) Steffen Werner, Die zweite babylonische Gefangenschaft.
Zum Schicksal der Juden im Osten seit 1941. Selbstverlag Steffen
Werner, Pfullingen 1990.
(177) NG-1965.
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precedente I seguente
Estratto
del libro: Carlo Mattogno, Olocausto: Dilettanti allo sbaraglio,
Pierre Vidal-Naquet, Georges Wellers, Deborah Lipstadt, Till Bastian,
Florent Brayard et alii contro il revisionismo storico, Padova,
Edizioni di Ar (via Fallopio, 83), 1996, 322 p.
Distribuzione: Libreria Ar, largo Dogana Regia, Salerno. (40 000 Lire)
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