Suoniamo. Un appartamento
sobrio. Nessun simbolo. Un salottino, una stanza piena zeppa di
libri, un'altra in cui s'intravede un letto e, sul muro, una croce
con il rosario. I volumi. "Ne sono morti davvero sei milioni?";
"Deliri a Norimberga"; "Auschwitz, i fatti e la
leggenda"; "Le falsificazioni fotografiche della propaganda
e l'Olocausto ebraico".
Pitzus, la polemica su revisionismo e negazionismo è
di nuovo vivacissima.
«Io però non sono un pensatore. Sono un editore
di testi storici che, per il sette-otto per cento della sua produzione,
ha deciso di dar voce anche a chi ha opinioni diverse su quel
che avvenne. La gente ha cervello, ognuno può leggere e
trarre le sue conclusioni».
Sono però testi che negano l'Olocausto, le camere a
gas...
«Chi legge i principali autori revisionisti, sa che
tutti affermano che in quel periodo sono morti dal milione e mezzo
ai due milioni di ebrei. Quindi qui non si nega proprio nulla.
Si contestano però alcuni dati ufficiali e il modo in cui
questa tragedia, che è una tragedia, è avvenuta.
È il tentativo di meglio puntualizzare una realtà
storica sulla quale non è apparentemente possibile studiare».
La diffusione - ad un
preteso livello storico-scientifico - di idee negazioniste durante
un convegno internazionale ampiamente pubblicizzato, con la partecipazione
e l'avallo di membri del Governo, sembra comportamento in contrasto
evidente con la norma appena citata. Né risulta apprezzabile,
alla luce dell'interpretazione fornita dal Comitato, la "giustificazione"
addotta dal governo iraniano, secondo la quale la conferenza avrebbe
avuto lo scopo di ricostruire la verità storica, attraverso
un forum di discussione libero ed accessibile anche a "studiosi"
cui nei Paesi europei sarebbe negata la libertà di pensiero
e di espressione al riguardo.
La condotta negazionista, in una con le gravi e ripetute minacce
allo Stato di Israele, va esaminata poi alla luce della convenzione
sul genocidio. Con questa gli Stati parte si impegnano infatti
non solo a porre in essere le misure necessarie alla prevenzione
e alla repressione degli atti di genocidio indicati all'art. II,
ma anche alla punizione degli atti contemplati dal successivo
articolo III: fra i quali, sono espressamente menzionati sia l'incitamento
diretto e pubblico a commettere
genocidio, sia il tentativo e la complicità nel genocidio.
Fermo restando che la qualifica di crimine internazionale risulta
limitata alla commissione del genocidio, le disposizioni
dell'art. III sono indispensabile corollario per garantirne in
modo effettivo la prevenzione. Per il combinato disposto dei due
articoli si realizza così, anche sul piano del diritto
internazionale un'ipotesi di norma incriminatrice che configura
come illecita non solo la condotta tipica che pone in essere la
fattispecie criminosa, ma anche il tentativo e il concorso nella
commissione del crimine (in modo corrispondente dunque a quanto
accade, ma con disposizioni generali, nei sistemi interni "completi"
di diritto penale). E' possibile quindi una valutazione della
condotta iraniana anche rispetto a queste norme: valutazione anzi
doverosa, ma utile solo se potrà evitare i toni esasperati
del dibattito politico, quale emerge dai verbali della discussione
di fronte all'Assemblea generale in occasione dell'adozione della
risoluzione del 26 gennaio scorso.
Nel sito Holocaust
Controversies è apparso un articolo di un tale Roberto
Muehlenkamp che vorrebbe essere una confutazione di una parte
della versione americana del mio studio sul campo di Belzec, in
particolare, del capitolo IV, intitolato Il campo di Belzec
alla luce delle indagini archeologiche polacche (19971999),
che contiene un'analisi del rapporto sulle ricognizioni (trivellazioni
e scavi) eseguite in tale campo tra il 1997 e il 1999 da un gruppo
di
archeologi dell'università Nicola Copernico di Torun diretto
dal prof. Andrzej Kola. Questo rapporto fu pubblicato in polacco
e in inglese. La critica riguarda inoltre il capitolo V del mio
studio, dedicato alla Storia documentata del campo di Belzec.
Esaminerò questa critica, che in gran parte ricalca la
struttura del mio testo, paragrafo per paragrafo.
Tova Reich
Il mio Olocausto, Einaudi, 2008. Tradotto di Costanza Prinetti. pag. 285. ¤ 16,50
Una satira cinica, allegra e scandalosa contro lo sfruttamento dell'Olocausto
4a de coppertina:
Parte prima
Ditlieb FELDERER, raccolta d'articoli. Vedi l'archivio FELDERER.
Il Foglio (20 Novembre) Non servono le manette per difendere la verità
storica
Canfora e Galli della Loggia contro l'arresto di Irving. I giudici
non facciano i supplenti anche dell'accademia.
Andrea CARANCINI, La
repressione legale del revisionismo olocaustico in Europa
<pdf> pag. 4. 150K
Dal 19 Aprile 2007 il "negazionismo" della Shoah è, almeno in teoria, reato penale in tutti i 27 paesi dell'Unione Europea. Questo in teoria. Di fatto l'accordo siglato l'anno scorso dai 27 ministri europei della giustizia lascia ampia discrezionalità ai singoli stati. Infatti il testo approvato lascia agli stati membri dell'UE la possibilità di "scegliere di punire solo le condotte esercitate in modo da rischiare di turbare l'ordine pubblico, oppure ingiuriose, insultanti o minacciose".
ERESIARCA, «La storia siamo noi» o «la storia la fanno loro»?
ANONIMO, Sterminio con gas
Stefano FABEI - Intervista di G. Canzano
21 dic. 2008. html,
pag. 6
La storia, invece, è stata concepita spesso in passato - e purtroppo continua in molti casi ad esserlo - come uno strumento di lotta politica. Questo era forse comprensibile nei regimi totalitari, il cui obiettivo era controllare il presente anche attraverso una parziale interpretazione del passato; in una democrazia liberale ciò è oggi inammissibile. Non dovrebbero esistere tabù storiografici. Senza libertà di giudizio non è possibile la ricerca storica intesa come conoscenza dei fatti e del loro effettivo svolgimento, indipendentemente dalle pur legittime posizioni politico-ideologiche di ciascuno. Insomma, per dirla con Furet o Sergio Romano, la storia è sempre revisionista e ogni volta che si scopre un fatto nuovo, o se ne rilegge uno vecchio, secondo una prospettiva e con un'ottica diversa si fa un'opera di revisione.
Tra molti altri, è l'autore
d'un libro molto importante :
Una vita per la Palestina -- Storia di Hâjj Amîn
al-Hussaynî, Gran Mufti di Gerusalmeme, Mursia, 2003
Robert FAURISSON, Lettera a Horst Mahler, 2003.
Robert FAURISSON, Il metodo revisionista applicato alla storia della terza guerra mondiale, 2003.
---------------------, Intervista a Faurisson (Teramo, 18 mars 2007) Testo italiano
Jürgen GRAF, Cosa accadde agli ebrei che vennero deportati ad Auschwitz ma che non furono li registrati ? Conferenza del 2000
Jürgen GRAF, Testimonianze oculari delle gassazioni omicidie nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale Conferenza del 2000
Michael HOFFMAN, Il ventesimo anniversario del grande processo dell'Olocausto (2005)
Ditlieb FELDERER, Gli Arabi sotto l'attacco dei sionisti e dei cristiano-sionisti (1979)
Ditlieb FELDERER,
La segretezza della piscina di Auschwitz
portata alla luce (1979)
Tre articoli su di Chomsky (Jean Bricmont, Alessandro Ursitch, Pierre Vidal-Naquet)
Alberto FIGLIUZZI, Il "negazionismo" della
libertà.
Il vero, pericoloso, "negazionismo"
è quello che, prono alla omologazione politica imperante,
vieta la fisiologica revisione storica, attentando alla libertà
di pensiero e di espressione. Rinascità, 22 maggio 2007, <pdf> pag. 1, 300K
Pierre LANNERET, Gli Internazionalisti del 'terzo campo' in Francia
nel
periodo della seconda guerra mondiale AAARGH REPRINTS, 19 pag.
Claudio MAGRIS,
Il
gusto dei massacri gonfiati
Dalle antiche persecuzioni
dei cristiani ai genocidi del '900 : quelli che ingigantiscono
le cifre per sostenere le proprie idee
Corriere della
sera, 24
agosto 2008; <pdf> pag. 2.
Jörg LUTHER, L'antinegazionismo
nell'esperienza giuridica tedesca e comparata
Intervenzione : Storia,
Verità, Diritto,(sissco) Roma, aprile 2008
<pdf>, pag. 28, 300K.
"Negazionismo" è
un neologismo, di origine forse francese e di diffusione sicuramente
internazionale, per un fenomeno culturale, politico e giuridico
non nuovo. Si manifesta in comportamenti e discorsi che hanno
in comune la negazione, almeno parziale, della verità di
fatti storici percepiti dai più come fatti di massima ingiustizia
e pertanto oggetto di processi di elaborazione scientifica1 e/o
giudiziaria di responsabilità. Mentre i dibattiti politici
e culturali aperti all'opinione pubblica stentano a separare il
negazionismo dal revisionismo, storici e giuristi cercano di circoscrivere
il problema designato dal termine da un lato al campo dei fatti
della storia contemporanea, dall'altro lato a fatti qualificabili
come reati internazionali di genocidio e reati contro l'umanità.
Partendo dall'esperienza concreta dell'olocausto e dalla "Convenzione
Internazionale sulla prevenzione e punizione del crimine di genocidio
del 1948", l'antinegazionismo è, di conseguenza, l'insieme
delle idee e delle pratiche che negano ogni giustificazione morale
del negazionismo e combattono quanto meno la negazione di un genocidi.
L'antinegazionismo giuridico pretende di armare la repressione
penale ed un'azione politica ed amministrativa efficace di prevenzione.
Dal punto di vista del diritto costituzionale, negazionismo ed
antinegazionismo pongono non pochi problemi. Occorre valutare
il loro impatto sulle garanzie costituzionali della dignità
umana, della
libertà di coscienza e di espressione, ma anche sulle altre
libertà culturali, in particolare sull'autonomia culturale
della ricerca scientifica e sui diritti culturali delle persone
e delle generazioni passate e future.
MANNO Mauro
G. Canzano intervista Mauro Manno sul sionismo
< pdf > 10 p., 130K, 6 Gennaio 2009.
Io ho parlato di corresponsabi lità dei sionist i con i nazisti. Sono stati i nazisti a portare la morte mentre i sionisti hanno collaborato a vari livelli con i carnefici. Durante il II conflitto mondiale, i sionisti, in alcuni casi, sono giunti ad uccidere direttamente, il più delle volte, hanno denunciato altri ebrei, hanno spesso gestito i campi di concentramento, hanno convinto gli assimilazionisti a starsene buoni, a non ribellarsi, il tutto in cambio del la salvezza dei loro seguaci sionisti, dei loro familiari e degli amici.
Carlo MATTOGNO, "Come gli storici delegano alla giustizia il compito di far tacere i revisionisti
La Shoah secondo Federico Lombardi
<pdf> 2 pag., risposta allo portavoce della Santa Sede
Non esiste infatti alcuna prova documentaria dell'esistenza di camere a gas omicide nei campi di concentramento nazionalsocialisti, mentre è documentariamente provato che tutte le vere camere a gas ad acido cianidrico (Zyklon B) che vi si trovavano servivano esclusivamente a scopo di disinfestazione. Chi afferma il contrario, o non conosce la storia, o è un mentitore.
Karl MARX
: Sulla questione ebraica
MOFFA Claudio
La "Giustizia internazionale" post-bipolare : uno strumento nelle mani di Israele
e dei suoi alleati negli USA e in Europa
<pdf> pag. 10, 2009. Dal sito <claudiomoffa.it> 200K
Gheddafi ha ragione, la Corte Penale Internazionale è un'organizzazione terrorista a fini di dominio planetario. Del resto in tempi recenti, chi scrive aveva denunciato la assoluta parzialità della CPI in un paio di convegni internazionali. Dominio di chi? Non so cosa pensino i leaders della nuova "internazionale" che si va affermando giorno dopo giorno sulle rovine del vecchio campo socialista, e che solo la iperlaica sinistra marxleninista occidentale sembra - a forza di distinguo scolastici - rifiutarsi di vedere, ma il sottoscritto, da semplice osservatore di fatti internazionali, un'idea se l'è fatta da anni: primo, contrariamente alle belle speranze di tanti giuristi internazionalisti, e nonostante la non presenza di Israele e Stati Uniti fra i sottoscrittori del Tribunale fattivamente fondato nel 2002, sono proprio questi due paesi, o per meglio dire il primo di questi due paesi, se non a indirizzare i magistrati che ne fanno parte, quanto meno a giovarsi dal loro operato fazioso.
Claudio MUTTI, Il Gotteskampf
di Johann von Leers
AAARGH Reprints,
<pdf> 18 p. 250 K, Centro di Studi La Runa, 2000
« Contemporaneamente collabora ai "Nationalsozialistische Monatshefte", il più importante mensile della NSDAP. Qui pubblica, nel 1933, un articolo sulla questione ebraica, in cui sostiene il progetto di un trasferimento degli ebrei in un territorio lontano dall'Europa. Ne riportiamo un brano significativo, che dimostra fra l'altro quale sia il grado di attendibilità di quanti hanno attribuito a von Leers la proposta di "sopprimere gli ebrei" . Scriveva dunque von Leers: "Per quanto cattive siano le esperienze che un movimento politico ed un popolo hanno fatte con gli ebrei, nondimeno sarebbe contrario alla coscienza storica nordico-germanica limitarsi semplicemente alla soluzione negativa di un'ulteriore difesa nei confronti delle masse giudaiche; la totalità del nostro volere storico, invece, richiede imperiosamente una soluzione grande, che con la grandiosità della sua concezione possa anche disarmare il nemico. (...) Solo un barbaro, solo una persona estranea all'ultimo grande ordinamento divino della storia universale potrebbe suggerire una lotta generale di annientamento contro gli ebrei, per lo sterminio di questo popolo. (...) È tipico delle razze grandi non optare per soluzioni dettate dall'odio, quando è ancora pensabile una soluzione del problema in forma ragionevole. L'unica soluzione positiva possibile, che porrebbe davvero un termine al problema ebraico in Europa (...) consiste nel mettere a disposizione un territorio extraeuropeo abbastanza esteso per essere colonizzato" ».
PACIELLO Giancarlo
L'irresistibile discesa di Benny Morris
Un "nuovo" storico diventato vecchio, anzi razzista
< pdf > pag. 19, estrato di "Communismo e Communità", 2008, ill. 1,4M
E questi eventi spingono gli Stati Uniti a chiedere di sospendere il piano di spartizione e di sottomettere la Palestina alla tutela provvisoria dell'ONU. La risposta sionista è immediata e violenta. L'Hagana, l'esercito clandestino ebraico, rifornita di armi soprattutto dalla Cecoslovacchia, assume l'offensiva. È questa la prima vera guerra del 1948. In questa seconda fase dello scontro, (dal 4 aprile al 14 maggio), la strategia sionista muta radicalmente. Viene messo in atto il piano Dalet che si basa su due ipotesi del tutto diverse da quelle della strategia precedente. Si fonda infatti sull'assenza delle forze britanniche e sulla presenza di forze regolari arabe. È un piano di conquista, che sarà attuato rapidamente. Esso rappresenta perciò una risposta sul terreno per rendere irreversibile la spartizione.
Valentina PISANTY Quali strategie contro il negazionismo? Gennaio 2007
Domenico SAVINO, Omicidi
rituali e ostie fritte (il miracolo di Trani)
<pdf> 6 p.
estrato di effedieffe. 100K
L'accusa del sangue, l'accusa cioè di uccidere dei cristiani per prelevarne il sangue a scopi rituali, rivolta in passato agli ebrei e oggetto del recente volume di Ariel Toaff «Pasque di sangue - Ebrei d'Europa e omicidi rituali» (edito da Il Mulino), che tante polemiche sta scatenando in questi giorni, perché avvalorerebbe la veridicità di questa pratica, si accompagnò spesso nel corso del Medioevo ad un'altra accusa rivolta agli ebrei: quella di trafiggere e profanare ostie consacrate.
SPOTTI Gian Franco
Serge THION
Breve storia del revisionismo
Versione italiana, tradotta da Cesare Saletta dell'intervento alla conferenza di Teheran
<pdf> pag. 25, 220K
Il termine "revisionismo" così come lo intendiamo oggi, cioè relativamente a ciò che si è davvero prodotto nei campi di concentramento nazisti, proviene dalla Prima Guerra mondiale e a quel tempo non aveva assolutamente il senso attuale. Designava coloro che ritenevano che il Trattato di Versailles fosse profondamente cattivo e ingiusto e che esso avrebbe dato luogo a catastrofi di ogni sorta.
Prefazione
ad una raccolta di articoli di Israël Adam Shamir tradotti in italiano da Mauro Manno, Per il sangue che avete sparso, pag. 117, edizioni all'insegna del Veltro, collana "La Sfinge", Parma, febbraio 2009. Testo in francese e in italiano. <pdf> 100K
Forse Shamir è in attesa
della sua ora. Secondo me egli dovrebbe essere collocato in quel
genere variegato che viene chiamato "post-sionismo",
ossia nella corrente alquanto eterogenea di quegli israeliani
i quali hanno capito che Israele non potrà conservarsi
tale e quale in un Vicino Oriente sconvolto dal suo espansionismo
e dal suo razzismo. Costoro
(come Uri Avnery negli anni '60) preconizzano l'abbandono del
sionismo e dei suoi scopi militari, insieme con la graduale trasformazione
degl'israeliani in una tribù fra le tante del Vicino Oriente,
e ciò per assicurarne la sopravvivenza, con l'idea, nascosta
ma percettibile, che gli ebrei, più abili e più
attivi nel dominio finanziario ed economico, troveranno presto
una posizione di dominio nel Vicino Oriente nonché un'espansione
della loro influenza,
inimmaginabile nell'attuale momento storico, contrassegnato da
guerre sempre più inutili e in perdita. Un giorno ho chiesto
a Shamir se egli si collocasse tra i "post-sionisti"
e lui mi ha risposto: "No; d'altronde questo gruppo non esiste
più, si è dissolto". Come gruppo, forse; ma
come necessaria riflessione politica, certamente no.
Don Curzio NITOGLIA Il sionismo : un magnifico sogno o un terribile scacco ?
Sergio I. MINERBI, Neo-Anti-Semitism in Today's Italy (inglese)
Stanley HORNBECK, Recensione : La Cultura della Critica, del Prof. Kevin MacDonald.
Robert COUNTESS, La Kolonna di Kula L'esattezza all'opera
LE CAMERE A
GAS
Per quello che concerne le camere a gas, cominceremo il
nostro discorso esaminando il tipo di gas. Si tratta dello
Zyklon-B, a base di acido cianidrico. L'acido cianidrico è
stato utilizzato già da prima della Prima Guerra Mondiale
per combattere topi e insetti dannosi. E' quindi utilizzato abitualmente
per impedire la diffusione di epidemie di tifo e peste su battelli
ed edifici. E' classificato, secondo le normative CEE, come sostanza
tossica e infiammabile. L'inalazione di forti quantità
è letale in brevissimo tempo. Se viene inalato in piccole
quantità causa mal di testa, vertigini, nausea e vomito.
AGNOLI Carlo Alberto
La massoneria alla conquista della Chiesa
Roma, 1996, EILES, <pdf>, pag. 32 , 17M
In queste pagine non ci proponiamo di provare la veridicità, nome per nome, della famosa lista de prelati massoni pubblicata il 12 settembre 1978 dal giornalista Mino Pecorelli in seguito a molteplici altre liste che erano già trapelate sulla stampa. Infatti come escludere che Pecorelli, che era un piduista, o comunque vicinissimo a Licio Gelli, venerabile della più famosa e famigerata loggia massonica italiana, possa avere inserito dei nomi per confondere le acque o dannegiare quelche avversario ?
A cura di d'AMICO Giovanna
Razzismo, antisemitismo, negazionismo
<pdf> 80 pag. 2004, 500 K
UNA TEORIA COSPIRAZIONISTA DELLA STORIA:- I «PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION» di Francesco Cassata
MECCANISMI GENERATIVI E MODELLI APPLICATIVI DEL RAZZISMO di Dario Padovan
NEGAZIONISMO, ANTISEMITISMO, RIMOZIONISMO di Francesco Germinario.
Totalmente corretto... Nel suo saggio Francesco Germinario sottolinea come l'antisemitismo cospirazionista sia tuttora un'arma dei negazionisti che individuano nella Shoah, abbastanza paradossalmente, una «manovra » degli ebrei, una «invenzione» finalizzata alla costruzione dello Stato di Israele. La negazione della Shoah passa attraverso un «rimozionismo» che nell'antisemitismo ha la sua principale ragion d'essere. Le tesi negazioniste, che non sono state prese in alcun modo in considerazione dagli studiosi, se non per essere criticate, non sono diventate nemmeno argomento per i neofascisti che, utilizzando la Germania nazista come pietra di paragone, hanno ritenuto di non doversi occupare in alcun modo dello sterminio. In altre parole, lo sterminio sarebbe un problema dei tedeschi, non degli italiani. L'assunzione dell'«Italiano brava gente» è stata però più traversale, ha attraversato anche la nostra storiografia che solo di recente come ricorda Germinario ha preso ad analizzare il nesso fascismo-antisemitismo.
BARDÈCHE Maurice
È stato un uomo politico francese, lo studioso Maurice Bardèche, scomparso tre anni fa, ad aprire una breccia nel muro della menzogna, poco dopo la seconda guerra mondiale, con un libro fiammeggiante d'indignazione e di avvertimenti: "Norimberga o la Terra Promessa", per il quale fu pesantemente condannato dalla giustizia. Un'opera che, a differenza di molte, non subisce l'oltraggio del tempo e che, anzi, il volgere degli anni rende sempre più fresca e vitale.
BELLUCCI Dagoberto
GLI ASSASSINI DELLA VERITÀ - REVISIONISMO, OLOCAUSTO E QUESTIONE EBRAICA
<pdf> pag. 58, inedito, 600K.
Di un'esponente dell'estrema destra : "questa presunta 'ondata' di razzismo e xenofobia (che avrebbe praticamente portato alle misure repressive contro le diverse organizzazioni della destra neo-fascista e al varo della legge liberticida che risponde al nome di 'Legge Mancino' dall'allora ministro degli Interni democristiano o 122 bis secondo la legislazione vigente) diede fiato alle trombe dell'anti- 'anti-semitismo' che influenti ambienti della comunità ebraica italiana erano pronti a soffiare per riaffermare quella sorta di 'lex judaica' che, da allora in poi, si sarebbe affermata quale base del nuovo diritto repubblicano."
BERNARDINI Aldo,
Ego te baptizo carpam: Realtà e mistificazione giuridica nella perdurante guerra di aggressione all'Iraq
<pdf> 51 p.200 K
"A fronte di ciò che è stato compiuto contro lo Stato e il popolo irakeni, qualunque azione di resistenza e di contrapposizione, per quanto dura, 'barbarica', disumana possa apparire in sé, va a carico primario, quando non esclusivo, di chi ha scatenato l'inenarrabile crimine. Ogni diversione da questa valutazione fondamentale è appunto solo sviamento, deviazione, mistificazione. L'asimmetria delle forze in campo, lo scatenamento di una tecnologia mostruosa e di straripanti mezzi di corruzione contro uno Stato e un popolo sovrani dà fondamento a un diritto di difesa 'con ogni mezzo disponibile', illumina di inevitabile necessità l'ergersi anche della nuda vita dei resistenti contro gli aggressori e ogni loro complice e collaboratore."
CÉLINE Louis-Ferdinand
Bagattelle per un massacro
<pdf> Caserta, Aurora, 182 p., 1,1 M.
Traduzione anonima. Edizioni Aurora, via Colombo 55, Caserta. Stampa della Saipem, Cassino-Roma. Nota introduttiva di Francesco Leonetti.
La casa editrice Guanda pubblica nel 1981 una traduzione nuova di Giancarlo Pontiggia. Il 2 Gennaio 1982, il tribunale di Milano ne ordina il sequestro, formalmente motivato dal parere contrario degli eredi (la vedova), mentre secondo l'editore si tratterebbe di un provvedimento di censura politica.
La scuola dei cadaveri
<pdf> pag. 179, 1,1 M. 1997, Edizioni Soleil, Traduzione di Gianpaolo Rizzo
Ho tradotto
l'incipit di questo pamphlet antisemita (L'école
des cadavres) perché aveva la forma di un racconto
e non aveva nulla di antisemita a parte un cognome che del resto
ho censurato. Ho tradotto qualcosa che somigliava, che poteva
essere letteratura: ero giovane, avevo voglia di tradurre Céline,
mi ero in un certo senso innamorato di questo petit poème
en prose (come l'ho chiamato).
E poi, immediatamente, mi sono detto che non era il caso che nessuno
leggesse questo testo, neppure come frammento inidentificabile:
c'era ancora troppo odio disposto a prendere la forma di un atteggiamento
razzista (se non letteralmente antisemita). Per questo è
rimasto chiuso nove anni in un cassetto della mia scrivania. Clemente
Piovani.
CERNIGOI Claudia
Foibe tra storia e mito
Appunti sullla questione delle "foibe"
<pdf> 17 p., 250K
L'autrice (che è giornalista pubblicista dal 1981, ha collaborato alle prime radio libere triestine ed oggi dirige il periodico La nuova alabarda) ha deciso di indagare sulle "foibe" per dare una mano a mettere la parola fine alle speculazioni politiche su questo argomento.
Si delinea la manovra propagandistica che ha portato a creare la "mitologia della foiba": dai libelli nazisti sulle foibe istriane apparsi gi à alla fine del '43, ai documenti creati dai servizi segreti della X Mas e diffusi durante la guerra, ai testi mistificanti di Bartoli, Papo, Pirina, fino alla recente inchiesta sulle foibe istriane condotta dal P.M. romano Pititto.
CHOMSKY, FAURISSON, THION, Il
caso Faurisson e il revisionismo olocaustico
A cura di Cesare Saletta,
publicato dalla Graphos, Genova, 1997, 97 pag. Compendio di testi
scelti, tradotti dal francese da Marco Serra. (PDF - 600 K) Con
un testo della VHO e, "invece di una prefazione", Non
morite idioti ! del segretariato internazionale dell'AAARGH.
Buona introduzione
al problema del revisionismo storico.
DADONE Ugo
Fiamme ad Oriente
Roma, CEN, 1958, pag. 432, <pdf>, ill.
Sono stato testimone
nel maggio-giugno del 1948 dell'esodo di migliaia di uomini, donne,
bambini al passaggio del Giordano, sfuggiti alla distruzione dei
loro villaggi e paesi e al massacro delle popolazioni, coperti
di stracci, affamati e assetati.
Che il « Sionismo » possa avanzare diritti storici
sulla Palestina è una questione molto discutibile, anche
ammettendo che i « sionisti » siano « Ebrei
». [...] Non è intendimento di questo lavoro, mio
e della studiosa americana Miss Virginia Carolina Reeves, che
con me si è sobbarcata alla fatica di oltre sette mesi
di viaggio per visitare i campi degli « espulsi »
nel territorio di Gaza, nel Libano, in Siria e in Giordania, entrare
nel merito di una questione di diritto presunto o meno. Abbiamo
voluto avvicinare questa disgraziatissima gente e sentire dalla
loro voce il racconto delle loro sofferenze passate e presenti,
quali siano le loro residue speranze e constatare in qual modo
si svolge l'opera di assistenza dell'O.N.U., dei governi dei Paesi
che li ospitano e delle Opere di Assistenza religiose e laiche
internazionali.
FELDERER Ditlieb
Il Diario di Anna Frank : una frode
82 p. <pdf> ill. 4,6 M
Se in un primo
momento avevamo dato credito a quanto affermato nel Diario, man
mano che proseguivamo nella nostra ricerca, dovevamo, invece rassegnarci
all'idea che si trattasse di un falso. Alla nostra domanda: «Il
Diario di Anna Frank: una frode?» va quindi data risposta
affermativa. In questa prima parte del nostro studio, troverete
i motivi della nostra convinzione.
Dobbiattio ammettere sinceramente che la nostra iniziale credulità
non si basava su un serio esame del Diario stesso. Come
la maggior parte della gente, non avevamo né il desiderio
di indagare sulla vita della ragazzina, né il tempo da
dedicare ad una seria analisi del suo Diario. Come la maggior
parte delle persone, ritenevamo che i giudizi negativi provenissero
da antisemiti, neonazisti o fascisti. Ma ci dovemmo ricredere.
GUIDA
AD UNA LETTURA CRITICA DEL DIARIO DI ANNA FRANK
46 p. <pdf>
Questo studio vuole invece fornire una nuova chiave di lettura del testo, soffermandosi su «quei precisi momenti che vi vengono raccontati» e farcendo luce sulle molte ombre che su di esso si stendono. Noi, come tutti gli storici revisionisti, siamo infatti convinti della non autenticità de Il diario di Anna Frank, e cercheremo di dimostrare che esso non è stato altro che uno strumento nelle mani dei sostenitori dell'Olocausto.
FINKELSTEIN Norman G.
L'industria dell'Olocausto
(pdf - 800 K)
GRAF Jürgen
Brani tratti da: L'OLOCAUSTO ALLO SCANNER
GARAUDY Roger,
I miti fondatori della politica israeliana
(pdf - 850 K)
GIACHETTI BOICI Giulia e Prof. VIGNOLI Giulio
L'olocausto sconosciuto : lo sterminio degli Italiani di Crimea
<pdf>, Italiani nel Mondo, 2a ed., 2008, pag. 75, 1,4 M. In russo.
Dal 1830 fino
alla fine del Secolo XIX un flusso migratorio italiano, composto
soprattutto di Pugliesi, interessò la Crimea allora appartenente
alla Russia zarista. Con l'avvento del comunismo il destino di
questa comunità, alcune migliaia di persone, divenne problematico
per poi precipitare verso un tragico destino. In particolare il
pamphlet rievoca la drammatica vicenda, per lo più ignota
e comunque sempre ignorata da chi avrebbe dovuto e dovrebbe occuparsene,
di questi Italiani, di questa vera e propria minoranza nazionale
della Crimea, dalle persecuzioni nel periodo
stalinista alla deportazione nel 1942 in Cazachistan, alla fame,
agli stenti, alla morte di molti nelle steppe dell'Asia, per giungere
fino ai nostri giorni. La pubblicazione, arricchita da importantissimi
ed inediti documenti e testimonianze, vuole pubblicizzare i terribili
eventi patiti dagli Italiani (uomini, donne, vecchi e bambini)
e sensibilizzare l'opinione pubblica e la classe politica dell'Ucraina
e dell'Italia alle difficili condizioni in cui tuttora vivono
i sopravvissuti in Crimea e la diaspora negli Stati della ex Unione
Sovietica. Ad essi deve essere resa giustizia.
HARWOOD Richard E.
Ne sono morti davvero sei milioni ?
Genova, 2000, effepi, <pdf> 68 p. 650 K
Prima publicazione
: Auschwitz o della Soluzione finale. Storia di une leggenda.
Le Rune, 1978.
Tradotto dalla seconda edizione britannica : Did Six Million
Really Die ? 1974.
Solamente Daniele Scavino e Davide Coero Borga credono che l'autore
sia americano. È inglese e scrive sotto pseudonimo.
Seconda edizione, Genova, 2000 : Ne sono morti davvero sei
milioni? : breve introduzione al revisionismo olocaustico /
Richard Harwood .1a. ed. italiana integrale. Genova : Effepi,
2000 (stampa 2003), 134 p. BNI 2004-10406.
LEUCHTER Fred
Rapporto Leuchter
(pdf - 260 K)
MEDICI Dott. Paolo (1671-1738)
Riti e costumi degli Ebrei
spiegati, commentati e confutati dall'ebreo convertito
Torino, 1874, scritto verso 1736-37, sesta ed., emp. di Felice Borri, <pdf> 3,2M , 144 pag.
« Diletto,
nel rappresentarvi con ogni fedeltà, gli strani riti che
pratica al presente la misera Sinagoga, priva della cognizione
di Dio, e da lui, in pena del Deicidio, abbandonata e riprovata.
Tanto più volentieri ho stabilito di intraprendere una
somigliante fatica, quanto che Leone da Modena, rabbino ebreo
in Venezia, alcuni anni sono ha dato alla luce un librettino inti
tolandolo: Riti degli ebrei, nel quale tace maliziosamente
buona parte delle cerimonie che pratica l'ebraismo, per isfuggire
lo scorno e la confusione che alla nazione giudaica avvenir ne
potrebbe, essendo letti da uomini di senno forniti e di ragione.
Alcuni altri li narra, è vero, ma gl'inorpella, mostrando
che sia cosa lodevole molto quello che in verità altro
non è che mera superstizione. Caro amico lettore, vi prego
a rattenere le risa che in leggendo cose così stravaganti
potrebbero per avventura in voi risvegliarsi.
Eccitatevi piuttosto a pianto, considerando a qual grado di miseria
ridotta sia la infelicissima Sinagoga. »
Un libro che
conobbe in Europa una fortuna straordinaria: I riti e costumi
degli Ebrei confutati, di Paolo Sebastiano Medici. Paolo Sebastiano
Medici (il suo nome da Ebreo era Mosé), era nato a Livorno
il 23 del mese di Av del 5431, corrispondente al 30 luglio 1671,
da Alessandro "Leone" di Ancona sposato con una certa
Rosa (o Rossa). Fu battezzato nel giugno del 1688, alla vigilia
del suo diciassettesimo compleanno nella Collegiata di Livorno.
Fu predicatore itinerante nel Granducato di Toscana, e in alcune
circostanze anche negli Stati della Chiesa, attivo nei luoghi
dove si trovavano comunità ebraiche. Dal 1692 insegnò
l'ebraico nello Studio fiorentino e dal 1718 fu professore di
Sacra Scrittura. Autore di numerosi libri, sia di lingua ebraica
che di esegesi biblica, si segnalò per la particolare veemenza
e asprezza delle sue prediche, per lo più a Livorno, Pisa
e Firenze, dove fissò la sua residenza. Secondo un odioso
costume, gli Ebrei erano costretti ad assistere il sabato a prediche
mirate alla loro 'salvezza' spirituale. Le
comunità ebraiche protestarono contro la violenza 'fondamentalista'
del predicatore, sia a Borgo San Sepolcro che a Roma.
MATTOGNO Carlo
Olocausto: Dilettanti allo sbaraglio
(pdf - 237 p.)Il mito dello sterminio ebraico. Introduzione storico-bibliografica alla storiografia revisionista (pdf - 74 p.)
Ritorno dalla luna di miele ad Auschwitz
Risposta ai veri dilettante e ai finti specialisti dell'anti-«negazionismo»
<pdf> 1M , pag. 103. Genova, effepi. versione aprile 2007.
Nel novembre 2005 Francesco Rotondi, cardiologo preso l'Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, ha publicato un libro dal titolo Luna di miele ad Auschwitz. Riflessioni sul negazionismo della Shoah... Nell'analisi di questo libro, oltre che su cio che riguarda me, mi soffermero soltanto sui punti generali, dando pero voce a Germar Rudolf, il quale, essendo attualment ospite delle galere tedesche per il delitto di leso Olocausto, si trova nell'impossibilità di replicare
L'«irritante questione» delle camere a gas ovvero da Capuccetto rosso ad...Auschwitz -- Risposta a Valentina Pisanty
<pdf> 1,2 M pag. 127 Edizione riveduta, corretta e aggiornata (e dunque inedita)
La distruzione totale della poveretta !
Auschwitz : la falsa "convergenza di prove" di Robert Jan van Pelt (Il libro è in attesa)
<pdf> pag. 338, 4,7 M. Inedito. giuglio 2007.« La verità sulle camere a gas? »
Considerazioni storiche sulla «testimonianza unica» di Shlomo Venezia
<pdf> pag. 46, 2007, 1,1 M
In conclusione, riprendendo l'analisi di V. Pisanty, si può dire che la testimonianza di Venezia è il frutto della confusione tra ciò che il testimone ha visto con i propri occhi, ciò di cui ha sentito parlare durante l'internamento e ciò che alla sua memoria degli eventi vissuti si è aggiunto successivamente dalla lettura di altre opere sull'argomento, col risultato che l'immediatezza del ricordo è scomparsa di fronte ad una visione più coerente e completa del presunto processo di sterminio, cioè si è trasformata in un romanzo storico.
Genesi e funzioni del campo di Birkenau
<pdf> 31 p. maggio 2008, inedito, 400K
Ricapitolando, il campo di Birkenau
nacque nell'ottobre 1941 come Kriegsgefangenenlager [camp
de prisonniers de guerre] in funzione del "Generalplan
Ost". Dal settembre 1942 divenne centro di cernita e
di raccolta di manodopera ebraica per le industrie tedesche già
esistenti o progettate nel territorio di Auschwitz e nello stesso
tempo campo di transito per gli Ebrei inabili al lavoro deportati
nel quadro della Ostwanderung. A partire dal maggio 1943
accentuò questa funzione grazie a un vasto programma di
«misure speciali per il miglioramento delle installazioni
igieniche» e al progetto di un enorme campo ospedale per
la corservazione e la cura degli Ebrei
impiegati nel lavoro. Nel maggio 1944 Birkenau divenne inoltre
un «campo di transito» per lo
smistamento della manodopera ebraica in altri campi di concentramento.
In questa nuova prospettiva storica, il presunto sterminio ebraico
non trova più spazio.
I "nuovi" documenti su Auschwitz di Bild.de
Una bufala gigantesca
<pdf> 9 p., 12 nov. 2008, 400K
In questa gigantesca bufala chi fa la figura più grama sono Hans-Dieter Kreikamp e Ralf Georg Reuth. Si stenta a credere che uno storico e un «direttore archivista dell'Archivio Federale di Berlino» abbiano stenta a credere che uno storico e un «direttore archivista dell'Archivio Federale di Berlino» abbiano dato prova di un'ignoranza storica così grottesca. E se questi sono gli storici e gli archivisti tedeschi, i DILETTANTI ALLO SBARAGLIO italiani sono in ottima compagnia.
MOFFA Claudio
11 Settembre -- Palestina Radice della Guerra
La co-regia israeliana dell'aggressione Usa all'Afghanistan
2002, 41 p. <pdf> 150 K
In questo contri buto al dibattito sulla guerra in cors o sono contenuti molti fatti ed una loro interpretazione. Il lettore onesto e/o intelligente si atterrà ai fatti, e partendo da essi valuterà l'interpretazione. Il lettore disonesto e/o stupido salterà completamente i fatti e assumerà in chiave demonizzata l'interpretazione. CM
ORWELL George
La fattoria degli animali pdf, 56 p.
1984 <pdf> 259 p. 1 M
PINAY Maurice
Complotto contro la Chiesa
Roma, 1962, pag. 328, <pdf> 3,5M
Un libro rarissimo ! Irreperibile ! Fu dato ai padri del Concilio (Vaticano 2), dopo di ché la polizia italiana lanciò un blitz sull'officio di stampa. Il libro non figura nelle grande biblioteche et non si vende. Siamo felici di ridare une vita nuova a questo potente libro, scritto nella vana speranza di salvare la Chiesa dalla sottomissione alla dominazione ebraica.
PISANTY Valentina
L'irritante questione delle camere a gas -- Logica del negazionismo
<pdf> pag. 153, 1,8 M, Milano, Bompiani, 1998
Nel dettaglio, specialmente
se scorporato dal significato, puoi trovare un errore. Non è
necessario che quell'errore sia stato commesso al tempo delle
persecuzioni. Non è necessario che sia un grande errore.
L'errore piccolo infatti è facilmente isolabile. Dimostrare
la falsità del dettaglio è utile per screditare
l'autore, che è anche autore di tutto il resto del testo.
Il testo - come abbiamo detto - è irritante. È
l'insistenza del parlare ancora dello Shoah, dopo tanto tempo.
[ ] La ricerca di Valentina Pisanty mostra in modo rigoroso
che la strategia del denunciare un solo errore (una data, un luogo,
un ricordo) per negare tutto è lo strumento a cui si è
legata l' intera costruzione negazionista.
Le mosse sono tre: l'identificare un errore. Accreditare la competenza
di chi ha scoperto quell'errore. Screditare l'autore dell'errore,
cancellando il resto della storia oppure suggerendo che il testimone
non dà affidamento. I negazionisti mostrano di essere competenti
su quell'unico punto.
Esercitano la stessa funzione, apparentemente colta, di coloro
che, su certi giornali, si attribuiscono il compito apparentemente
filologico, in realtà politico, di elencare gli errori
altrui come mossa per screditare. Anche questa tecnica si fonda
sulla formulazione disinvolta dell'accusa e sulla improbabilità
di verifica del lettore.
La confutazione tecnica - scrive la Pisanty a pagina 115
del suo libro - è una delle principali strategie del negazionismo.
Furio Colombo, La Repubblica, 27 febbraio 1998
Il negazionismo non si regge se non viene sostenuto da una qualche versione della teoria del complotto, VP
PREZIOSI Giovanni
Giudaismo Bolscevismo Plutocrazia Massoneria
Milano, Mondadori, 1941, <pdf> pag. 254, 2,1M
Un vero
fascista. Autentico. Il direttore delle Vita italiana,
vicino al potere... un
politico italiano, nonché ministro, pubblicista e traduttore,
noto in epoca fascista per il suo antisemitismo. ... Ebbe fama
di iettatore. Per questa ragione era spesso chiamato «l'Innominabile»
e questo riferimento è frequentemente ricorrente anche
in storiografia. « [...] il suo nome pronunciato
in presenza di italiani, provocava immediatamente gesti di scongiuro,
di paura, di difesa. Aveva fama di essere uno "iettatore"
e certamente molti italiani credono che Mussolini non avrebbe
fatto una fine così tragica se Preziosi non lo avesse accompagnato
nel suo ultimo viaggio »
Da quando nel
luglio del 1912 durante la guerra italo-turca, utilizzando la
documentazione di H. S. Spencer, corrispondente di guerra del
New York Herald, contribuii a far sapere agli italiani
che l'Italia non si stava battendo con la Turchia, ma con i grandi
banchieri ebrei di tre continenti guidati da Sir Ernest Cassel
e dalla sua banca ebraico-inglese, fui additato dagli ebrei e
dai loro amici come il creatore dell'antisemitismo in Italia.
Non si voleva che si dicesse che tutta la campagna mondiale di
diffamazione contro l'Italia era opera degli ebrei d'Inghilterra
inventori delle atrocità dei soldati italiani contro i
turchi. Non si voleva sapere che Luciano Wolf direttore del Graphic
e del Daily Graphic aveva offerto gratuitamente a tutti
i giornali del mondo i suoi articoli contro l'Italia in guerra
e che i nostri denigratori nel mondo erano gli ebrei Lord Burnham
(Joannes Moses Levi) col Daily Telegraph, Mr. Blumenthal
col Daily Espress, Rothstein col Daily News, Alfred
Mond con la Westminster Gazette, Lady Mond con la English
Review, Bartlett con la Reuter Agency.
Gli italiani non amavano comprendere il vero valore di quelle
rivelazioni. Lo compresero invece gli ebrei che mi additarono
all'odio come creatore dell'antisemitismo italiano.
PONCINS Léon de
Il problema degli ebrei al concilio
<pdf> 32 p. 300 K.
PORTER Carlos
Non colpevole o Norimberga. Le argomentazioni della difesa
(pdf - 300 K)
RAGNEDA Massimo
Il Sacrificio
Colibri Edizioni, Milano, 2004. pdf 113 p.
"Il mondo
si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero
che fa produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante
che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento,
e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò
che in realtà è accaduto".
(Nicholas Murray Butler membro del Council on Foreign Relations
(CFR) e capo del British Israel).
Sappiamo per certo che la terza categoria di persone siamo noi,
opinione pubblica, spettatori impauriti, visto che giammai sapremo
ciò che in realtà è accaduto. Ci è
stato ripetutamente detto qual è quel piccolissimo numero
di persone che ha prodotto l'avvenimento "11 settembre".
Sono stati frettolosamente identificati come integralisti islamici,
nonostante alcune delle 19 persone identificate dall'FBI come
terroristi kamikaze siano tuttora in vita. Quello che non sappiamo
è chi si celi dietro a quel gruppo, un po' più importante,
che ha vegliato alla esecuzione ed ha assistito al compimento
dell'attentato.
I piani di invasione dell'Afganistan, così come quelli
dell'Iraq, erano già pronti prima dell'11 settembre. Quegli
attentati hanno accelerato i tempi o hanno costituito il pretesto
per scatenare l'offensiva militare? A chi hanno giovato quelle
vittime? A chi serve questo stato di angoscia e paura? Chi ne
ha tratto vantaggio da quel sacrificio di vittime ?
RASSINIER Paul
La Menzogna d'Ulisse
(ZIP - 375 K)Il Dramma degli Ebrei
Roma, Edizioni Europa, 1967, (ZIP - 220 K)L'operazione «Vicario». Il ruolo di Pio XII davanti alla storia, 1965 [ 1 ] [ 2 ] [ 3 ]
RUSTIA Giorgio
Contro Operazione Foibe
<pdf> pag. 225, Lega Nazionale (Trieste), prefazione di Marcello Lorenzini, 15M
Risposta a Claudia Cernigoi. Maggio 1945. La pulizia etnica e ideologica.
SALETTA Cesare
Per il revisionismo storico contro Vidal-Naquet
(pdf - 72 p)La repressione legale del revisionismo olocaustico e l'emergere di una questione ebraica
(ZIP -60 K)Il caso Faurisson
(ZIP - 170 K)
TOAFF Ariel
Pasque di sangue
Bologna, Il Mulino, Febbraio 2007, <pdf> 3,7 M, pag.242, 30 marzo 2007: Versione completa, con le note a fondo pagina.Le immagini del libro 1,6 M
Raccolta di articoli della stampa italiana sul caso Toaff
pag. 87, <pdf> 800K Marzo 2007, Un. degli Studi di Teramo
TOMMASO DALLA SARDEGNA
ACELDAMA ossia PROCESSO CELEBRE istruito contro gli ebrei di Damasco nell'anno 1840
in seguito al doppio assassinio rituale da loro consumato nella persona del Padre TOMMASO DALLA SARDEGNA, missionario cappucino ed in quella del suo garzoncello cristiano Ebrahim Amarah all'unico scopo di avere il loro sangue
Con documenti relativi ed appendice storica
Cagliari-Sassari, Tip. G.Dessi, 1896, <pdf> pag. 150, 12,3M
« Finalmente il Processo di Damasco rivede la luce sotto gli auspici d'un degnissimo Religioso, il quale sempre sollecito nell'accorrer dove spunta l'occasione di far bene, e mal tollerando che sulla memoria del suo confratello e conterraneo P. Tommaso il tempo vada addossando il denso velo dell'oblio, non peritossi di farsi avanti col seno e con l'opera onde che all'ordine cappucino, alla Sardegna e a la sua patria nativa non venga menomata la gloria d'aver dato un illustre martire della classa speciale di quei tanti che, in odio di Cristo, furono svenati dal coltello talmudico, per ordine della Singoga, allo scopo di averne il sangue da mangiarsi e beversi dai Giudei. »
VALABREGA Guido
Ebrei, fascismo, sionismo
Urbino, Argalia Editore, 1974, pag. 289, <pdf> 2,4M
Guido Valabrega è un esempio
raro in un panorama intellettuale segnato dalla propensione al
compromesso e alla sudditanza. Altri, meglio di me, potranno ricordarne
la cultura, il rigore dello studioso, il valore dello storico.
Per me, amo ricordare di questo uomo schivo la grande umanità
e modestia, la straordinaria disponibilità, il coraggio,
il rigore inflessibile del giusto. Nato a Torino nel 1931, conobbe
la persecuzione antisemita. Fu tra coloro che scelsero la via
della Palestina. In Israele si formò e portò a maturazione
la conoscenza profonda e umanamente attenta del Vicino Oriente
e della sua tragedia. Sperimentata La vita dei kibbutzim, avvertì
subito, a contatto con le contraddizioni della nascita d'lsraele,
la necessità di rompere con un progetto che, mentre si
concretava, tradiva quegli ideali di libertà e di rinascita
umana che lo avevano infiammato.
Tornato in Italia, militante a Milano del Pci, direttore della
Casa della Cultura, conobbe come molti la tempesta del 1956, ma
fu tra i pochi, come Lelio Basso che da quella vicenda seppero
uscire con una più calda consapevalezza critica e comunista.
Sulla fine degli anni '70, mentre il Pci assumeva orientamenti
che, legittimando il sionismo, relegavano la tragedia palestinese
sullo sfondo, egli costituiva il Grmoc, Gruppo di Ricerca sul
Medio Oriente Contemporaneo, un'associazione che seppe mantenere
Viva l'attenzione sui nodi irrisolti del Vicino Oriente. Fu Guido
infatti uno dei maggiori studiosi italiani della storia di questa
regione strategica, autore di contributi fondamentali, docente
di Storia dei Paesi afro-asiatici presso l'Università degli
Studi di Bologna. (Fabio Uncini)
"VERMIJON"
Le forze occulte che manovrano il mondo
74 p. < pdf > 450 K
Dicono che siamo
antisemiti. Non lo siamo. Purtroppo, che dicono i veri antisemiti
?
Vedi un classico del genere, un vero libro antisemita. L'autore
è rimasto anonimo. Tutte le storie classiche, i fantasmi,
le bugie e le cose che crede questa gente. Non aver paura, non
è une malattia. È una cosa quasi segreta, una curiosità.
"I travisamenti e le menzogne dell'industria dell'Olocausto favoriscono la negazione dell'Olocausto" N. F.
11
Settembre 2001 : Per chi a fretta
<pdf> 2 p. tract
Paolo BARNARD, RICONOSCERE IL TERRORISMO DELLO STATO D'ISRAELE Una cronologia
Arthur BUTZ, Contesto storico e prospettiva d'insieme nella controversia dell'<olocausto> (1982) Premessa di Cesare Saletta.
Le accuse di sterminio circolate dopo la guerra avevano come origine quelle che circolavano durante la guerra. Tuttavia le differenze tra le une e le altre consentono di dedurre come le accuse del tempo di guerra non poggiassero su fatti reali -- Tanto i documenti del tempo di guerra, quanto il comportamento degli ebrei presenti nell'Europa occupata provano che non si era informati di un piano di sterminio -- Le organizzazioni ebraiche fuori dall'Europa occidentale, come il Joint Distribution Committee, il World Jewish Congress, la Jewish Agency, ecc., non si sono comportate come se credessero alle proprie accuse -- I governi alleati e i loro servizi di informazione non hanno mai fornito notizie suscettibili di dimostrarle -- Nemmeno il Vaticano ci credeva -- Le attività del Comitato Internazionale della Croce Rossa non si conciliano con le accuse di genocidio -- I documenti tedeschi non parlano di sterminio, bensì essenzialmente di un programma di espulsione e di installazione all'Est. Negli archivi dei campi di concentramento e in altri archivi tedeschi non c'è nulla sulle camere a gas -- Gli oppositori di Hitler, compresi coloro che lavoravano all'interno dei servizi di informazione della Wehrmacht, non erano assolutamente a conoscenza di un programma di eliminazione degli ebrei.(1960)
Arthur BUTZ, Breve introduzione al revisionismo sull'Olocausto,
Andrea CARANCINI, L'ONESTÀ POLEMICA DI SODALITIUM --Donoso Cortés e la controversia sul tradizionalismo, <pdf> 37 p.
Martin BROSZAT: Nessuna gassazione a Dachau (1960)
33 Domande e risposte -- Ciò che avreste (forse) sempre desiderato sapere, ma che i media concordemente tacciono
Michel
CHOSSUDDOVSKY, Gridare
al lupo - Allarmi terrorismo basati su intelligence inventata
<pdf> 8 p. 200 K
Confermato dai
rapporti dei media, non c'è nessuna prova che i sospetti
arrestati avevano realmente
comprato biglietti aerei che li avrebbero resi in grado di mettere
a punto questa operazione. Molti dei
sospetti non possedevano neanche un passaporto. (Craig Murray,
14 Agosto 2006)
Nel frattempo, la fattibilità del piano (ad un livello
tecnico-scientifico) è stata messa in discussione. Non
è stato scoperto nessun laboratorio chimico, che avrebbe
potuto confermare che gli accusati avevano le conoscenze o le
capacità di creare una bomba col triperossido di triacetone
(TATP), senza parlare dell'abilità di miscelare in maniera
appropriata le mortali sostanze chimiche liquide a bordo di un
volo transatlantico (Thomas C. Greene, 17 Agosto 2006)
Noam CHOMSKY: Alcune riflessioni elementari sul diritto alla libertà d'espressione
Jürgen GRAF, Majdanek - La vera storia
Eric J. HOBSBAWM, Quando la politica accieca gli storici
I Liberticidi : il ritorno
Il resto del siclo, <pdf> 3 p., 100K
Una proposta di legge per contrastare
l'antisemitismo, la xenofobia e il razzismo su internet verrà
presentato presto dal deputato del Pdl Alessandro Ruben, membro
della comunità ebraica romana e presidente onorario dell'Anti
Defamation League italiana.
"Si tratta di una problematica che sto approfondendo perché
ha dimensioni internazionali", spiega Ruben. "L'intenzione
è perseguire i siti con questi contenuti. E' come il Ku
klux klan: nel momento in cui non era più possibile essere
incappucciati, quel movimento sparì".
Anton MÄGERLE , Censura in Germania? Mai, a meno che...
Nella storia tedesca la censura
è stata sfortunatamente più una regola che un'eccezione
Alberto B. MARIANTONI, Il
"tandem" Us-Israel nel Vicino-Oriente
<pdf> 29 p. 300 K
Brian RENK, Sulle
recenti "prove" delle aperture per l'introduszione dello
Zyklon nel Crematorio II di Auschwite Birkenau
Traduzione di Andrea Carancini <pdf> 20 pag. 150
K
Germar RUDOLF, AUSCHWITZ VENNE LIBERATA O SEMPLICEMENTE OCCUPATA DALL'ARMATA ROSSA?
Bradley SMITH: Le controversie sull'Olocausto: è ora di un dibattito serio.
Serge THION: Verità storica o verità politica?
Serge THION: Il carattere necessario del caso Faurisson.
Fernando ABBA e Romolo GOBBI,
"Complessità"
e revisione
(estratto de Revisionismo e revisionismi, Graphos, 1996,
p.7-20)
Una bibliografia revisionista estratta dall'Uomo libero (1996)
Il processo Holywar (sotto la legge Mancino)
Edoardo Longo
LA LEGGE CRIMINALE.
L'ECCEZIONE DI ILLEGITTIMITA'
COSTITUZIONALE DELLA LEGGE MANCINO
SVOLTA NEL PROCESSO "HOLY WAR AGAINST ZOG"
<pdf> 18 p. 400 K
Edoardo Longo
IL CASO HOLY WAR
AGAINST Z.O.G.
<pdf> 32 p 700 K
Gian Pio Mattogno
La consulenza negata.
La consulenza tecnica
al processo "Holy War against ZOG".
<pdf> 14 p. 350 K
TRIBUNALE INTERNAZIONALE DEI CITTADINI PER IL
LIBANO
PROCEDIMENTO (2008)
promosso dalla Società civile libanese contro Israele
per gli atti da esso compiuti durante la guerra del luglio-agosto
2006
e per i danni per essa subiti dalla nazione libanese
Bruxelles 22-23-24 febbraio 2008
Un libro completo (adesso in PDF) Il caso Faurisson e il revisionismo olocaustico (Graphos, 1997)
Uno spettro turba il mondo: lo spettro del revisionismo. Alla parola "revisionismo" sono stati dati più significati. Qui si tratta principalmente del revisionismo che considera come dimostrato che non vi sono state gassazioni omicide di massa nei campi di concentramento tedeschi in epoca nazista. Secondo un punto di vista che è condiviso da molti altri esperti, esso ritiene, inoltre, che non esista cifra definitivamente accertata per le perdite in vite umane, incontestabilmente ingenti, subite dalle comunità ebraiche durante la Seconda Guerra mondiale. Esso invoca l'applicazione dei metodi di uso corrente nella ricerca storica agli avvenimenti che hanno segnato l'esito della Seconda Guerra mondiale, dato che questi avvenimenti costituiscono la base comune della storia del nostro tempo.
Il revisionismo è il normale atteggiamento dello storico. È ciò che differenzia la storia dal dogma religioso. In un dogma la verità è stata fissata e autenticata una volta per tutte: non vi è posto per il dubbio. Lo spirito umano è assetato di certezze e può trovare soddisfacimento in dogmi che da lunghissimo tempo sono presenti nella nostra cultura.
La storia è un tentativo di comprendere il passato dal punto di vista del presente. Noi pensiamo di voler conoscere e comprendere, nel linguaggio del nostro tempo, ciò che è accaduto 20, 50, 500 anni or sono. Ciò che hanno compreso coloro che ci hanno preceduto non è che uno degli elementi del quadro. Noi pensiamo di dover RIVEDERE il loro giudizio alla luce del nostro modo di pensare e con l'ausilio dei documenti di cui disponiamo e che forse vediamo in una luce nuova. La nostra comprensione è presa in un flusso che cambia di continuo. È così per il modo in cui vediamo Attila o Giulio Cesare, è così per il Rinascimento italiano e per le Rivoluzione francese. È inevitabile che un giorno sia così anche per la Seconda Guerra mondiale e per le immense sofferenze che ha provocato nel nostro piccolo universo.
Si troveranno dei revisionisti che appartengono a tutte le opinioni politiche. Ma essi sono vittime di una persecuzione fisica, intellettuale, morale, giudiziaria coordinata e organizzata da coloro che sono impegnati nel sostegno di Israele e nella difesa dei privilegi politici, militari e finanziari che Israele trae da una visione partigiana e parziale degli avvenimenti della Seconda Guerra mondiale, visione che i revisionisti giudicano erronea e menzognera. È questo il motivo per cui tutti coloro che sono fatti segno di questi feroci attacchi hanno provato un sentimento di solidarietà che va al di là delle loro personali opinioni politiche, che sono estremamente diverse, e giunge a quello stesso livello di generalità al quale essi vengono demonizzati da avversari che hanno il controllo dell'ortodossia dei media. Essi sono concordi nell'affermare che i fatti sono di importanza primaria e che debbono venire accertati con i metodi di impiego usuale nelle varie discipline del sapere storico. L'interpretazione dei fatti, poi, è una faccenda del tutto personale, che non ha niente a che vedere con il revisionismo stesso. I revisionisti come tali non si interessano in alcun modo alle questioni di razza e razzismo, come, invece, pretende una propaganda ricca di inventiva, non si curano dei tabù decretati da questo o quel gruppo d'interessi, non osservano nessuna regola politica e sicuramente non accettano che una qualunque verità venga sottoposta alla censura di un qualunque potere politico o di una qualunque ragion di Stato.
Lo spettro sta per materializzarsi. La stampa e gli ambienti politici sono messi a rumore dalla falsa convinzione che internet sia totalmente guastata da un potente complotto revisionista. E, invece, oggi le cose vanno così come sono andate da vent'anni a questa parte: l'enorme potere del revisionismo non è altro che un'illusione alimentata a proprie spese dagli avversari di esso. Noi siamo soltanto un pugno di individui senza danaro e senza relazioni influenti. Però abbiamo fatto il nostro lavoro; sappiamo di che cosa parliamo. Questa è la nostra sola forza; e in un mondo che si diletta di menzogne, di mezze verità e di scorpacciate d'ignoranza, questa forza è esplosiva.
Invitiamo i nostri visitatori a leggere. Ci sono più lingue di lavoro, ma siamo molto lontani da una situazione in cui tutto sia stato tradotto da una lingua in tutte le altre (a meno che non saltino fuori dei volontari...)
Questo sito comincia ad esistere (settembre 1996). Come sempre accade, dobbiamo nello stesso tempo imparare e costruire.
Siamo un'impresa culturale che si propone di contribuire alla comprensione del nostro tempo.
A questo scopo apriremo qui parecchie rubriche che conterranno informazioni e insieme riflessioni su vari temi che ci appaiono, se non più importanti di altri, in ogni caso più urgenti. I nostri visitatori-lettori devono essere avvisati del fatto che certe idee, qui esposte sotto la responsabilità degli autori che firmano il proprio testo, potrebbero meravigliarli, sorprenderli, forse urtarli, e anche ripugnar loro. Se si trattasse di conformarsi alle ideologie dominanti, come fanno la maggior parte degli intellettuali, che mangiano a questa greppia, le cose sarebbero facili. La vostra buona stampa vi bombarda con le sue pesanti banalità. Quelli che cercano la verità debbono esser pronti ad andare fino all'osso, anche quando l'andarci fa male. Ma nessuno è obbligato a cercare la verità. In genere, è comodo non occuparsene. NESSUNO E' OBBLIGATO A VISITARE QUESTO SITO. Se lo fate, lo fate a vostro rischio e non dovrete andare, poi, a lamentarvi. Un proverbio insegna che "non tutte le verità sono buone a dirsi". Qui ci interessiamo in modo particolarissimo di verità che non sono "buone a dirsi". Siete avvisati.
Noi rifiutiamo il disprezzo, l'odio, la violenza, le classificazioni a priori. Siamo per il rispetto assoluto della persona umana. Facciamo una distinzione nettissima tra gli individui e le idee o le credenze di cui essi si fanno portatori. Rispettiamo gli individui reali, la loro storia concreta, le loro sventure palpabili, le loro gioie tangibili. Per contro, le idee più o meno generali, le credenze più o meno fantasmatiche, le affermazioni inverificabili e le innumerevoli produzioni dell'immaginario costituiscono un mondo autonomo pieno di violenze e di conflitti verso il quale il rispetto obbligatorio non ha parte alcuna.
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