E' ben noto che i disinformatori di massa sono normalmente almeno venti anni indietro rispetto alle nuove posizioni della storiografia olocaustica. Basti pensare alla cifra propagandistica sovietica dei 4 milioni di morti ad Auschwitz, abbandonata dal Museo di Auschwitz da quindici anni e puntualmente riproposta da costoro ad ogni nuovo "servizio" (in senso letterale) giornalistico.
Il recente ritrovamento a Londra di una fotografia aerea di Birkenau del 23 agosto 1944 non sfugge alla regola. Esso è stato da costoro presentato come una "scoperta" eccezionale che apre nuovi orizzonti storiografici e fornisce nuove "prove".
In realtà essa fa parte della ben nota serie di fotografie aeree di Birkenau che va dal 31 maggio 1944 al 19 febbraio 1945.
Tutti sanno (tranne questi sprovveduti disinformatori) che una selezione di queste fotografie fu pubblicata da due agenti della CIA fin dal 1979 [1]. Nel 1992 le fotografie più importanti furono pubblicate ed analizzate dallo studioso revisionista John C. Ball, esperto in fotogrammetria aerea [2].
Le fotografie aeree, da oltre un decennio al centro del dibattito storiografico su Auschwitz, dimostrano in realtà esattamente il contrario di ciò che pretendono gli studiosi olocaustici [3]. E la fotografia del 23 agosto 1944 mostra esattamente ciò che mostrano quelle del 31 maggio e del 20 agosto, dunque nulla di nuovo.
Nel libro "Negare la storia": la falsa "convergenza di prove" dell' "Olocausto" (che sarà pubblicato tra qualche mese dall'Editore Effedieffe) ho esposto un'analisi critica dell'opera di Michael Shermer e Alex Grobman "Denying History. Who Says the Holocaust never Happened and Why Do They Say it?", apparsa in traduzione italiana col titolo: "Negare la storia. L'Olocausto non è mai avvenuto: chi lo dice e perché" [4]. Gli Autori, tra l'altro, hanno presentato una loro "scoperta" relativa alle fotografie aeree di Birkenau del 25 agosto 1944.
In quel che segue, anticipo la mia risposta, che vale anche per la fotografia del 23 agosto 1944 [5]
.
8) LE FOTOGRAFIE AEREE
Gli Autori passano poi ad una altro presunto elemento di prova, le fotografie aeree, che a loro dire, come abbiamo visto sopra, "confermano la struttura delle camere a gas e dei forni crematori".
Niente di più falso per quanto riguarda "la struttura delle camere a gas".
Essi pubblicano alcune fotografie che fornirebbero una "convergenza di prove" del presunto sterminio, ma che in realtà non dimostrano nulla. Esaminiamo le fotografie più importanti.
«3. Fotografia aerea scattata il 25 agosto 1944 che mostra chiaramente il secondo forno crematorio [sic] (compresa la lunga ombra della ciminiera [sic]) e l'adiacente camera a gas (in basso, al centro, ad angolo retto rispetto al crematorio). Sul tetto della camera a gas si possono notare quattro ombre scalari, le aperture attraverso le quali, secondo il resoconto dei testimoni oculari, venivano fatti cadere i granuli di Zyklon-B» (p. 195).
Come è già stato rilevato da altri autori [6], nella fotografia del 25 agosto 1944 le macchie sul soffitto del Leichenkeller 1 del crematorio II sono lunghe 3-4 metri, quelle sul soffitto del Leichenkeller 1 del crematorio III hanno una superficie minima di 3 metri quadrati; ma i presunti camini di introduzione dello Zyklon B sporgevano dal suolo di 40-50 centimetri [7]. D'altra parte il camino del crematorio II, che era alto circa 16 metri, getta sul terreno un'ombra di circa 20 metri, perciò i presunti camini avrebbero proiettato un'ombra di circa 60 centimetri.
Ma non basta. Tutte le macchie hanno l'asse in direzione nord-sud, mentre l'asse dell'ombra dei camini ha direzione nord-est sud-ovest. Infine, nella fotografia aerea del 31 maggio 1944 il Leichenkeller 1 del crematorio II [8], appare una sola macchia scura sul bordo ovest della copertura [9].
L'interpretazione delle quattro macchie come aperture di introduzione per lo Zyklon-B è tanto inconsistente che il migliore specialista dell'argomento tra i sostenitori della realtà delle camere a gas omicide, Charles D. Provan, ha scritto al riguardo:
«Qualunque cosa si pensi dell'autenticità delle macchie, che siano autentiche o no, è impossibile considerarle come "aperture"» [10].
Passiamo alla fotografia 4 a p. 196:
«Subito al di sotto della ciminiera [sic] del secondo forno crematorio [sic] sono visibili due dei lati della struttura rettangolare della camera a gas sotterranea che emerge leggermente sul livello del suolo. Sul tetto della camera a gas vi sono quattro piccole strutture che coincidono con le ombre della fotografia aerea nella figura 2».
Una tale "coincidenza" esiste solo nella fantasia degli Autori. Come ha dimostrato Jean-Marie Boisdefeu coll'aiuto di un diagramma, gli oggetti che appaiono sulla copertura della presunta camera a gas sono 3 e non 4 (il quarto si trovava al di fuori della sua superficie) e tutti e 3 si trovano raggruppati nella metà sud della copertura, il che è in contraddizione sia con la posizione delle macchie nella fotografia aerea del 25 agosto 1944, sia con le testimonianze [11]. Dunque i tre oggetti in questione non sono camini di introduzione dello Zyklon-B.
A questa conclusione è giunto anche C.D. Provan, che ha tracciato a sua volta il diagramma della fotografia, con il seguente risultato:
La fotografia 5 a p. 197 mostra lo scarico di deportati ebrei ungheresi da un treno. Le fotografie 6 e 7 sono ingrandimenti di tre fotografia aeree scattate in rapida successione il 25 agosto 1944. Le due immagini della fotografia 6 sono stampate al contrario! Un gruppo di persone cammina tra i Bauwerke 5a e 5b (a sinistra) e le due baracche cucina antistanti, sulla linea di confine tra i settori BIa e BIb di Birkenau (ma queste cose elementari gli Autori non le sanno). La colonna percorre la strada che tagliava in direzione est-ovest il settore BI del campo, perciò dovevano avere i BW 5a e 5b a destra e le cucine a sinistra. Nelle fotografie in questione, invece, avviene il contrario, perciò esse sono state stampate al contrario. La fotografia 7 mostra, in tre immagini, tre gruppi di persone che camminano all'estremità est del settore BIa: un gruppo si trova tra la baracca 27 e la recinzione del campo; un secondo gruppo percorre la strada tra le baracche 24-30 (a destra) e 22-28 (a sinistra); un terzo gruppo cammina in parte parallelo al secondo, in parte percorre la curva a destra tra le baracche 24-30. Naturalmente gli Autori non sanno neppure questo, come non sanno che le tre immagini sono stampate al contrario rispetto a tutte le piante di Birkenau, ossia con i crematori in basso e la recinzione est in alto.
Tutte queste fotografie dimostrano soltanto che a Birkenau c'erano colonne di detenuti in movimento, nient'altro [13].
La fotografia 8 (p. 200) è invece interpretata dagli Autori in modo un po' più pretenzioso:
«Infine, la figura 8 sembra rappresentare un gruppo di persone che si muove verso il crematorio V, offrendo un importante ulteriore elemento concreto di prova diretta, che conferma le altre prove che indicano la realtà dell'omicidio di massa (vedi anche la figura 9)» (p. 202).
Rilevo subito che anche le due immagini della fotografia 8 sono stampate al contrario rispetto alle piante di Birkenau: I crematori IV e V vi appaiono in basso, invece che in alto. Ma la cosa più grave è che gli Autori confondono incredibilmente il crematorio V con il crematorio IV! Basta capovolgere il libro per ristabilire il normale orientamento e vedere i crematori IV e V in alto e le baracche dell' "Effektenlager" (il cosiddetto "Kanada") a sinistra. Le zone evidenziate con un rettangolo nelle due immagini mostrano una colonna di persone. Questa colonna si trova sulla strada che divideva l'"Effektenlager" (a sinistra) dal crematorio IV (a destra) e precisamente davanti alle baracche 2-8. A destra la strada fiancheggiava un boschetto di betulle, situato a ovest del crematorio V, nel quale c'era un laghetto antincendio.
Contrariamente a ciò che pensano gli Autori, questa fotografia non dimostra assolutamente nulla riguardo alla "realtà dell'omicidio di massa". Se avessero studiato un po' la materia, gli Autori saprebbero che il cosiddetto Album di Auschwitz mostra appunto gruppi di persone che stazionano nel boschetto, davanti al laghetto [14] .
Ho già dimostrato altrove che l'ipotesi che queste persone attendessero la morte per gasazione non è più fondata dell'ipotesi che esse attendessero di ripartire dal campo (come si desume dal fatto che portavano con sé grossi zaini, bisacce e pentole) [15].
Nel suo libro di memorie, Elisa Springer, che fu deportata ad Auschwitz all'inizio di agosto del 1944, racconta che cosa accadde dopo che il trasporto fu sceso dal treno:
«Giunti a uno spiazzo erboso, davanti a una boscaglia di betulle, ci costrinsero a sdraiarci per terra, e lì rimanemmo tutta la notte, tremanti e abbandonati nel fango. [...]. Al mattino presto, delle SS, con alcuni detenuti con la divisa a strisce, ci ordinarono di alzarci alla svelta e di dirigerci oltre il bosco».
Indi il dottor Mengele selezionò i detenuti abili e inabili al lavoro e il primo gruppo (tra cui Elisa Springer) fu diretto alla Zentralsauna per il bagno e la disinfestazione [16]. La testimone non dice che il gruppo degli inabili fu "gasato", lo lascia solo intendere, ma ciò fa parte del bagaglio orrorifico delle testimonianze, come la storiella dei camini dei crematori che vomitavano fiamme [17].
L'ultima fotografia presentata dagli Autori sarebbe una
«fotografia da terra del quinto forno crematorio [sic], con la camera a gas all'estremità più lontana dell'edificio e le due ciminiere [sic] del forno» (p. 201).
La fotografia in questione rappresenta invece
il crematorio IV visto da ovest. Ovviamente, che esso contenesse
"la camera a gas all'estremità più lontana
dell'edificio" non risulta minimamente dalla fotografia,
sicché essa non dimostra nulla.
9) L'INTERPRETAZIONE DELLE FOTOGRAFIE AEREE
Gli Autori dedicano poi un paragrafo alla "interpretazione delle fotografie aeree" (p. 202) in cui essi manifestano di nuovo una preoccupante carenza di conoscenza perfino degli elementi basilari della storiografia olocaustica. Essi affermano che nel maggio 1944, in preparazione della deportazione ad Auschwitz di "mezzo milione di Ebrei" (per l'esattezza, il numero dei deportati fu di 437.402, di cui almeno 39.000 furono deportati in località diverse da Auschwitz [18]), Werner Jothann, Obersturmführer (tenente colonnello) [19] " ordinò, tra l'altro, che venissero installati "degli ascensori nei crematori II e III per spostare i corpi dalla camera a gas ai crematori" (p. 203), il che è invece smentito dalla loro fonte più importante [20]. Essi pretendono inoltre che le fotografie aeree non possono mostrare prove del presunto sterminio per queste ragioni:
«La svestizione, l'esecuzione con il gas e la cremazione avvenivano tutte all'interno degli edifici con i forni crematori. Era altamente improbabile che un areo alleato li sorvolasse nel momento in cui stava uscendo del fumo dai camini o da una fossa all'aria aperta in cui venivano bruciati i corpi» (p. 204, corsivo mio).
Ora, tanto per rinfrescare la memoria agli Autori, il quadro ufficiale del presunto sterminio degli Ebrei ungheresi delineato da una delle loro fonti principali, Franciszek Piper, è il seguente:
«Per esempio, nelle fasi iniziali dello sterminio di Ebrei ungheresi il crematorio V dovette essere chiuso a causa del danneggiamento dei camini. Perciò alcuni corpi furono cremati nel crematorio IV. I restanti furono cremati a un ritmo di 5.000 cadaveri in 24 ore nelle fosse di cremazione presso i crematori. Lo stesso numero fu cremato nelle fosse del Bunker 2, che fu rimesso in funzione nella primavera del 1944» [21].
Ma le testimonianze sono ancora più devastanti per la tesi degli Autori. Durante la deportazione degli Ebrei ungheresi, nel cortile nord del crematorio V esistevano 5 "fosse di cremazione" secondo H. Tauber [22] e F. Müller, che di due fornisce le misure (m 40-50 x 8) [23], 3 fosse secondo P. Bendel (di m 12 x 6) [24]; per M. Nyiszli queste fosse non sono mai esistite. Il cosiddetto "Bunker 2" possedeva 4 camere a gas e 4 fosse di cremazione secondo F. Müller [25], 2 fosse di cremazione di m 50 x 6, in cui venivano cremati 5.000-6.000 cadaveri al giorno, ma nessuna camera a gas per M Nyiszli [26]. Un altro mirabile esempio di "concordanza di prove"!
Ricapitoliamo. Nel periodo in questione, dovevano esistere e dovevano apparire nelle fotografie aeree 3 o 4 "fosse di cremazione" nel cortile nord del crematorio V e 2 o 4 fosse nell'area del cosiddetto "Bunker 2" (all'esterno del campo, a circa 200 metri a ovest della Zentralsauna).
Gli Autori ci informano che si sono rivolti al "al dottor Nevin Bryant, supervisore delle applicazioni cartografiche e dell'elaborazione di immagini del Jet Propulsion Laboratory (gestito dal California Institute of Technology) della Nasa, a Pasadena, California" e hanno fatto analizzare le fotografie aeree di Birkenau "con una tecnologia digitale", e aggiungono:
«I negativi fotografici sono stati convertiti in informazioni digitali dal computer, quindi ingranditi con i programmi software utilizzati dalla Nasa per la produzione di immagini aeree e satellitari» (p. 193).
Tuttavia, nonostante questa sofisticata tecnologia, gli Autori non dicono nulla circa la presenza di "fosse di cremazione" di massa nelle fotografie aeree, pur avendo dedicato ben 7 ingrandimenti alla documentazione di colonne di persone in marcia nel campo!
Evidentemente gli esperti della Nasa non ne hanno trovato alcuna traccia; in caso contrario, gli Autori si sarebbero affrettati a pubblicare i relativi ingrandimenti come "prova concordante" del presunto sterminio ad Auschwitz.
In realtà nelle fotografie del 31 maggio 1944 [e del 20 e 23 agosto] un'area fumante appare, proprio nel cortile nord del crematorio V, ma una sola area fumante e con una superficie di circa 40-50 metri quadrati!
Tuttavia, come ho dimostrato nell'articolo già citato «Risposta supplementare a John C. Zimmerman sulla "Body disposal at Auschwitz"», se la tesi dello sterminio in massa degli Ebrei ungheresi fosse vera, nelle fotografie del 31 maggio 1944, data l'impossibilità di cremare i cadaveri nei forni crematori, dovrebbero apparire "fosse di cremazione" per una superficie complessiva di 7.200 metri quadrati, contro i 40-50 metri quadrati effettivi!
Da ciò risulta chiaro per quale ragione gli Autori abbiano preferito tacere sulla questione delle "fosse di cremazione", essendo impossibile che quest'area fumante sia sfuggita agli esperti della Nasa: le fotografie del 31 maggio 1944 smentiscono non solo le testimonianze, ma anche la realtà oggettiva del presunto sterminio in massa degli Ebrei ungheresi.
Infatti secondo la storiografia ufficiale - dal 16 al 31 maggio arrivarono ad Auschwitz almeno 184.000 Ebrei ungheresi, di cui il 91% [27], o circa 167.400, furono "gasati" e cremati in 16 giorni, in media circa 10.500 al giorno. La cifra minima degli arrivati il 30 maggio è di circa 9.050, di cui circa 8.200 sarebbero stati "gasati" e cremati [28].
Gli Autori, che non conoscono o fingono di non conoscere questi dati, appellandosi al "Calendario" di Auschwitz, affermano che il 31 maggio 1944 giunse ad Auschwitz un solo trasporto di Ebrei, dal quale ne furono selezionati 100 per il lavoro, mentre altri furono gasati, e commentano:
«Per questa giornata non sappiamo quanti Ebrei siano stati uccisi nella camera a gas, a che ora furono uccisi e se la cremazione avvenne il giorno stesso o il giorno successivo» (p. 205).
Qui essi dimenticano il secondo trasporto di Ebrei ungheresi registrato in tale data dal "Calendario", da cui furono immatricolati 2.000 deportati e i restanti "furono uccisi nelle camere a gas" [29].
Essi aggiungono poi una spiegazione veramente incredibile:
«Si riporta che tra il 16 e il 31 maggio le SS ricavarono ottantotto libbre d'oro e di lega bianca da denti falsi, quindi è possibile che i corpi non venissero cremati fino a che non si portasse a termine questo processo, cioè il 31 maggio, per coloro che erano arrivati quel giorno» (p. 205).
Qui gli Autori non adducono alcuna fonte, e la cosa è perfettamente comprensibile. Tale informazione è ripresa infatti da un articolo pubblicato in una delle loro fonti principali in cui si legge:
«Secondo un rapporto segreto fatto uscire di nascosto dal campo all'inizio dello sterminio degli Ebrei ungheresi nel maggio 1944, le SS presero in consegna 40 kg (80 libbre) di oro e di "metallo bianco" (probabilmente platino)» [30].
Dunque che questa pretesa raccolta di metallo prezioso (non attestata da alcun documento) sia avvenuta "tra il 16 e il 31 maggio" è una illuzione arbitraria degli Autori. Se avessero verificato la fonte, secondo quanto prescrive il loro decalogo metodologico, essi avrebbero saputo che il rapporto in questione è datato 15 giugno 1944 e si riferisce al periodo 25 maggio-15 giugno 1944 [31].
Con ciò il piccolo trucco architettato dagli Autori non serve più a niente. Ma, quand'anche la raccolta di denti artificiali fosse vera e il periodo fosse quello indicato dagli Autori, come si potrebbe dedurre seriamente dall'estrazione dei denti d'oro ai cadaveri il fatto che i cadaveri delle vittime non fossero stati cremati fino al 31 maggio? Con quale logica distorta si può pensare seriamente che i cadaveri non potessero essere cremati man mano che venivano estratti loro i denti d'oro, che è poi esattamente ciò che afferma la storiografia ufficiale? [32]. Al cospetto di una tale logica la loro rivendicazione dell'impiego delle "regole condivise della ragione" suona pateticamente ridicola.
Secondo i documenti sulla deportazione degli Ebrei ungheresi, dal 28 al 31 maggio furono deportati 33.187 Ebrei ungheresi, cifra che rappresenta la differenza tra i 217.236 deportati fino al 31 maggio [33] e i 184.049 deportati fino al 28 maggio [34].
Come ho dimostrato altrove [35], per gli arrivi ad Auschwitz nei giorni che ci interessano ci sono due possibilità: o il 30 maggio sono arrivati, in cifra tonda, 12.900 Ebrei e il giorno 31 9.050, o viceversa. Nel migliore dei casi per la tesi degli Autori, il 31 maggio arrivarono 9.050 Ebrei e furono gasati e cremati (9.050 x 0,91 =) circa 8.200. Poiché la capacità dei crematori di Birkenau (nell'ipotesi che fossero cremati anche corpi di bambini) era di circa 1.040 cadaveri in 24 ore [36], ne consegue che il 31 maggio, in cifra tonda, circa 7.150 cadaveri sarebbero stati cremati all'aperto, il 30 maggio sarebbero stati uccisi (12.900 x 0,91 =) circa 11.700 Ebrei, di cui circa 10.700 sarebbero stati cremati all'aperto. Poiché fino al 28 maggio erano stati deportati 184.049 Ebrei, dal 16 (arrivo del primo trasporto) al 31 (considerando una durata del viaggio di tre giorni), in 16 giorni secondo la storiografia ufficiale - erano state gasate (184.049 x 0,91 =) circa 167.500 persone, di cui (1.040 x 16 =) circa 16.600 erano state cremate nei crematori e (167.500 16.600 =) circa 150.900 all'aperto, in media (150.900 : 16 =) circa 9.400 al giorno. Ora, perfino a voler prendere sul serio la tecnica di cremazione all'aperto descritta da F. Müller (1.200 cadaveri in tre strati in una fossa di 320 metri quadrati e profonda 2 metri [37]), insensata sia perché la falda freatica, all'epoca, era più alta [38], sia perché tale tecnica è inefficiente (in quanto i due strati di cadaveri superiori ostacolerebbero l'afflusso dell'aria al primo strato), per cremare all'aperto mediamente 9.400 cadaveri sarebbe stata necessaria una superficie ardente di circa ([9.400 x 320] : 1.200 =) 2.500 metri quadrati!
Tornando alle fotografie del 31 maggio 1944, se la storia dello sterminio degli Ebrei ungheresi fosse vera, esse dovrebbero mostrare i seguenti elementi stabili:
- almeno 2.500 metri quadrati di "fosse di cremazione";
- almeno 5.000 metri cubi di terra scavata dalle fosse [39];
- almeno 1.800 tonnellate [40] di legna per i 9.050 cadaveri da cremare il giorno 31, senza contare le scorte per i giorni successivi.
Che cosa mostrano invece queste fotografie? Secondo gli Autori, solo colonne di persone in movimento nel campo! Inoltre la superficie fumante di 40-50 metri quadrati da essi prudentemente taciuta!
Una superficie 50 volte inferiore a quella richiesta in base alle false testimonianze, oltre 180 volte inferiore a quella necessaria per cremare all'aperto un quantitativo così enorme di cadaveri.
Ecco dunque un bell'esempio di "prove convergenti" contro lo sterminio in massa prudentemente taciute dagli Autori!
Proseguiamo. A p. 212 gli Autori presentano una fotografia di una sezione della copertura di cemento armato del Leichenkeller 1 (presunta camera a gas omicida) del crematorio II di Birkenau, e commentano:
«Lo squarcio ancora visibile su quel che resta della camera a gas potrebbe essere una delle aperture attraverso le quali le SS facevano cadere i granuli di Zyklon-B».
In realtà, come ho dimostrato in uno studio specifico, questo squarcio non ha nulla a che vedere con le presunte aperture di introduzione dello Zyklon-B, che non sono mai esistite [41]».
1
/ D.A. Brugioni, R.G. Poirer, The Holocaust Revisited: A Retrospective
Analysis of the Auschwitz-Birkenau Extermination Complex.
U.S. Department of Commerce. National Technical Information Service,
Springfield 1979.
2 / J.C. Ball, Air Photo Evidence. Auschwitz, Treblinka, Majdanek, Sobibor, Bergen Belsen, Belzec, Babi Yar, Katyn Forest. Ball Resource Services Limited, Delta, B.C. Canada, 1992.
3 Vedi il mio
articolo Risposta supplementare a John.C. Zimmerman sulla "Body
disposal at Auschwitz".
http://www.russgranata.com/Risposta-new-ital.html
4 Editori Riuniti,
Roma, settembre 2002. Cito il libro indicando tra parentesi le
relative pagine.
5 / La
fotografia è stata pubblicata in vari siti. Vedi ad esempio:
<http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/01_Gennaio/18/raf.shtml>
6 / Ernst Gauss,
Vorlesungen über Zeitgeschichte. Strittige Fragen im Kreuzverhör.
Grabert Verlag, Tübingen 1993, pp. 104-107. Jean-Marie Boisdefeu,
La controverse sur l'extermination des Juifs par les Allemands.
Vrij Historisch Onderzoek, Anvers 1996, Tome I, pp. 162-165.
<http://aaargh-international.org/fran/livres/livres2/bdf1.pdf>
7 / J.-C.
Pressac, Auschwitz: Technique and operation of the gas chambers,
op. cit., p. 253.
8 / Mission: 60 PRS/462 SQ. Exposure: 3056. Can: D 1508, 31 maggio 1942, NA.
9 / Vedi al riguardo il mio articolo "Keine Löcher, Keine Gaskammer(n)". Historisch-technische Studie zur Frage der Zyklon-B-Einwurflöcher in der Decke des Leichenkellers 1 im Krematorium II von Birkenau, cit., pp. 284-304. La fotografia del 31 maggio 1944 è pubblicata a p. 287. Le fotografie aeree sono esaminate alle pp. 287-288.
10 / "No Holes? No Holocaust? A Study of the Holes in the Roof of Leichenkeller 1 of Krematorium 2 at Birkenau. Printed by: Zimmer Printing, 410 West Main Street, Monongahela, PA 15063. © 2000 by Charles D. Provan., p. 13.
11 / J.-M.
Boisdefeu, La controverse sur l'extermination des Juifs par
les Allemands, op. cit., pp. 166-170.
12 / C.D.
Provan, "No Holes? No Holocaust? A Study of the Holes
in the Roof of Leichenkeller 1 of Krematorium 2 at Birkenau,
op. cit., p. 33. Vedi anche p. 18.
13 / Questi
detenuti si trovavano nel lato opposto del campo rispetto ai crematori,
perciò erano indubitabilmente detenuti immatricolati.
14 / L'Album
d'Auschwitz. Éditions du Seuil, Paris 1983, pp. 194,
198-203.
15 / Vedi
il mio articolo Die Deportation ungarischer Juden von Mai bis
Juli 1944. Eine provisorische Bilanz, in: "Vierteljahreshefte
für freie Geschichtsforschung", 5. Jg., Heft 4, dicembre
2001, pp. 388-389.
16 / E. Springer, Il silenzio dei vivi. Marsilio, Venezia 1997, pp. 67-70.
17 / Vedi al riguardo il mio articolo "Una testimone dell'ultima ora: Elisa Springer", in: Olocausto: dilettanti a convegno, op. cit., pp. 138-139.
18 / C. Mattogno, Die Deportation ungarischer Juden von Mai bis Juli 1944. Eine provisorische Bilanz, art. cit., p.387.
19 / L'SS-Obersturmführer (tenente, non tenente colonnello!) Werner Jothann era il capo della Zentralbauleitung di Auschwitz. Egli era succeduto al comandante precedente, l'SS-Sturmabannführer Bischoff, il 1· ottobre 1943.
20 / J.-C. Pressac, Le macchine dello sterminio. Auschwitz 1941-1945, op. cit., p. 100.
21 / F. Piper, Gas Chambers and Crematoria, in: Y. Gutman/M. Berenbaum Editors, Anatomy of the Auschwitz Death Camp. Indiana University Press, Bloomington-Indianapolis 1994, p. 173.
22 / J.-C. Pressac, Auschwitz: Technique and operation of the gas chambers, op. cit., p. 500.
23 / F. Müller, Sonderbehandlung. Drei Jahre in den Krematorien und Gaskammern von Auschwitz. Verlag Steinhausen, München 1979, p. 207 e 211.
24 / Trial of Josef Kramer and Forty-four Others (The Belsen Trial), op. cit., p. 131.
25 / F. Müller, Sonderbehandlung. Drei Jahre in den Krematorien und Gaskammern von Auschwitz, op. cit., p. 231.
26 / M. Nyiszli, Medico ad Auschwitz, op. cit., pp. 71-75.
27 / Secondo R.L. Braham, il numero degli uccisi fu di 400.000 su circa 435.000, ossia circa il 91%. The Politics of Genocide. The Holocaust in Hungary. Columbia University Press, New York 1981, vol. 2, p. 676. Questa percentuale è stata ripresa anche da J. C. Zimmerman.
28 / Risposta supplementare a John C. Zimmerman sulla "Body disposal at Auschwitz, art. cit.
29 / D. Czech, Kalendarium der Ereignisse im Konzentrationslager Auschwitz-Birkenau 1939-1945. Rowohlt Verlag, Reinbeck bei Hamburg 1989, p. 789.
30 / A. Strzelecki, The Plunder of Victims and Their Corpses, in: Anatomy of the Auschwitz Death Camp, op. cit., p. 258.
31 / Sprawozdanie okresowe /od 25 V 1944 15 VI 1944/. APMO, D-RO/91, tomo VII, p. 446.
32 / Vedi ad es. F. Piper, Gas Chambers and Crematoria, op. cit., p. 173.
35 / Auschwitz. Holocaust revisionist Jean-Claude Pressac. The "Gassed" People of Auschwitz: Pressac's New Revisions. Granata, 1995, pp. 16-17.
36 / Dissecting the Holocaust. The Growing Critique of "Truth" and "Memory, op. cit., p. 398.
37 / F. Müller, Sonderbehandlung. Drei Jahre in den Krematorien und Gaskammern von Auschwitz, op. cit., p. 207 e 219.
38 / Vedi
al riguardo il mio articolo "Verbrennungsgruben"
und Grundwasserstand in Birkenau, in: "Vierteljahreshefte
für freie Geschichtsforschung", 6. Jg., Heft 4, dicembre
2002, pp. 421-424.
39 / In
realtà il volume sarebbe maggiore, perché la terra
scavata aumenta di volume di circa il 25%. G. Colombo, Manuale
dell'ingegnere. Hoepli, Milano 1916, p. 190.
40 / In ragione
di circa 200 kg per ogni cadavere. Vedi lo studio sulla presunta
cremazione in massa a Treblinka in: C. Mattogno, J. Graf, Treblinka.
Vernichtungslager oder Durchgangslager? Castle Hill Publishers,
Hastings, Inghilterra, 2002, pp. 180-192, in particolare p. 185.
41 / Vedi
il mio articolo"Keine Löcher, keine Gaskammer(n)".
Historisch-technische Studie zur Frage der Zyklon B-Einwurflöcher
in der Decke des Leichenkellers I im Krematorium II von Birkenau,
cit., pp. 284-304.